Libera: in Calabria una due giorni per riaffermare i principi di solidarietà e legalità
Nel primo appuntamento, previsto martedì 4 luglio alle 19 a Palazzo Gabriele Marino a San Maria del Cedro (nel cosentino), alla presenza di don Marcello Cozzi, dell’Ufficio di presidenza di Libera Nazionale, di don Ennio Stamile, referente regionale di Libera e del sindaco Ugo Vetere, a distanza di un anno dall’operazione “Frontiera” che ha sgominato il clan Muto di Cetraro, si è organizzato un incontro formativo ed informativo, anche in previsione della nascita del presidio di Libera nel territorio del Tirreno cosentino, sul tema: “Racket ed usura, sistema ed impero. L’aggressione mafiosa all’economia ed al territorio”.
Già il titolo stesso è emblematico, oltre che provocatorio, di un sistema ben consolidato tra le ‘ndrine calabresi che attraverso un articolata rete di usura e di racket egemonizzano l’economia territoriale, impedendone di fatto un vero e pieno sviluppo.
L’operazione “Frontiera” ha chiarito come l’egemonia territoriale nel Tirreno cosentino, si estendeva oltre i confini della Calabria e conglobava diversi settori dell’economia locale.
L’incontro è aperto a tutti, in modo particolare a quelle realtà associative operanti sul territorio, privati cittadini ed imprenditori, che intendono formarsi per il presidio Libera che sarà intitolato a Lucio Ferrami.
Nel secondo appuntamento, previsto per il giorno successivo, mercoledì 5 luglio alle 18 nel centro Don Orione a Reggio Calabria, sarà rilanciata, alla presenza di don Luigi Ciotti, del prefetto di Reggio Michele di Bari, del sindaco Giuseppe Falcomatà e del procuratore della Repubblica, Federico Cafiero De Raho, oltre che di don Ennio Stamile, referente regionale di Libera che modererà l’incontro, l’iniziativa ReggioLiberaReggio.
La libertà non ha pizzo, una campagna di civiltà, nata a Reggio Calabria nel 2010 per promuovere una rivoluzione socio-economica e culturale sul territorio calabrese. Si tratta della prima campagna antiracket e di consumo critico promossa da un coordinamento territoriale di Libera, che mira a restituire speranza e a costruire spazi di economia legale, ad affermare i principi di legalità e solidarietà a cui dovrebbe ispirarsi una società responsabile ed eticamente orientata.
La campagna muove dal basso e rilancia la propria attività dopo un lungo processo di riflessione ed approfondimento delle tematiche trattate, oltre che di ascolto ed accompagnamento nel cammino difficile e di liberazione di molti imprenditori dal potere mafioso.
Tra le sue priorità l’opposizione al racket delle estorsioni, messo in atto dalle organizzazioni criminali di stampo ‘ndranghetistico, mediante strategie di contrasto fondate su metodi non violenti e sulla tutela del libero esercizio dell’attività d’impresa, sulla garanzia degli interessi e delle prerogative degli operatori economici e dei cittadini-consumatori che aderiscono a ReggioLiberaReggio.