Su Confluenze brilla la stella del desert blues di “Bombino”
Arriva il blues a Confluenze. Domani sera nell'ambito di “Confluenze-Festival delle Invasioni 2017”, il palco verrà calcato di Goumar Almoctar , in arte Bombino. La lingua è il tamashek, quella dei tuareg, la tribù in cui è nato e cresciuto, la tribù che lotta da secoli contro il colonialismo e l’imposizione dell’Islam più severo.
Oggi Goumar, conosciuto in tutto il mondo come Bombino, è la stella più luminosa del desert blues. Le sue storie di ribellione e di pace, accompagnate da un suono caldo, sabbioso e coinvolgente, arrivano con il messaggio universale di pace che parte forte dal grande evento estivo organizzato dall'Amministrazione comunale di Cosenza, a valere sull'Avviso pubblico regionale per la selezione e finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali, la qualificazione e il rafforzamento dell'offerta culturale.
Per la critica è il Jimi Hendrix del deserto, con il suo groove ha elettrizzato tutti, da Dan Auerbach dei Black Keys che ha prodotto il suo ultimo album Nomad, a Jovanotti, con cui ha collaborato per il suo ultimo single, Si alza il Vento. Bombino, lungo il suo cammino dal Niger, ha raccolto la malinconia del blues, l'elettricità del rock, la solennità della musica devozionale e tribale dell'Africa sahariana. Il suo concerto – ore 22, sul palco alla Confluenza dei fiumi - da un esordio acustico dove la cassa ancestrale della calabash fa da controcanto ai virtuosismi della chitarra classica, spicca il volo in una seconda parte elettrica e vigorosa, una cavalcata sonora da Ali Farka Toure a Jimi Hendrix.