Discarica Celico. Società chiede danni al Comune, Pd: a fianco del sindaco
“Il circolo del Pd di Rovito sostiene con forza e determinazione la posizione finalizzata alla chiusura definitiva della discarica di Celico, ribadita dal sindaco Felice D’Alessandro e dall’amministrazione comunale all’indomani della richiesta di risarcimento di un milione di euro formulata al Comune dalla Miga Srl dopo il provvedimento assunto dalla Regione Calabria che ha bloccato i conferimenti all’impianto”.
A sostenerlo, in una nota, la segretaria del circolo dem locale, Rosita Dinapoli: “è troppo facile – ribadisce la segretaria dem - tentare di scoraggiare i sindaci di piccoli comuni che non hanno nemmeno le risorse necessarie per affrontare le spese di ordinaria amministrazione con richieste milionarie di risarcimento che non stanno né in cielo e né in terra”.
“Per quanto ci riguarda – conferma Dinapoli - non intende fare alcun passo indietro rispetto alla battaglia intrapresa contro il sito di contrada San Nicola di Celico, che ha rappresentato e rappresenta una presenza che minaccia la salute pubblica e per il patrimonio paesaggistico e naturale del nostro bellissimo altopiano silano”.
Una presenza, quella dell’impianto che, spiega ancora la segretaria del circolo Pd, “grazie alla mobilitazione delle popolazioni, delle istituzioni pubbliche, delle forze politiche e dei movimenti ambientali e, soprattutto per merito della sensibilità del Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, che ha accolto la richiesta proveniente dai cittadini che vivono in Presila, sta per essere finalmente rimossa. In questa direzione, pertanto, proseguiremo quella che consideriamo una vera e propria battaglia di civiltà e che dovrà portare alla soddisfazione definitiva degli interessi pubblici rispetto a quelli privati”.
Dal 21 giugno scorso, giorno in cui la Regione Calabria ha assunto la decisione di blocco dell’attività della discarica, “in tutta la presila cosentina – sostiene ancora Dinapoli - si respira finalmente un’aria pulita, un ritrovato senso di libertà. Siamo sicuri, pertanto, che i magistrati del Tar Calabria, davanti a cui pende da circa due anni la richiesta mai esaminata del Comune di Rovito di ritiro dell’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) alla Miga, sapranno decidere, con scienza e coscienza, rispetto ad una problematica così delicata, entrando nel merito di una decisione che appare, ormai, largamente anacronistica, irrispettosa delle prescrizioni minime previste dalla legge e – conclude Dinapoli - colloca una “bomba” ambientale nei pressi dei centri abitati e ai confini del Parco Nazionale della Sila, in un contesto naturalistico che è largamente considerato uno dei più belli del mondo e che merita di essere rilanciato e valorizzato al meglio”.