Rifondazione Cosenza solidale con coppia gay. Cerrelli (Ugci) “tutela di ognuno”
Rifondazione comunista Cosenza esprime massima solidarietà ai due giovani tristemente rifiutati in una struttura turistica del tropeano – “ci associamo alla richiesta del comitato provinciale Arcigay di Napoli di revocare la licenza all'affittacamere omofobo” - aggiungendo: “l’immagine di una regione intera, che anche adesso offre esempi riconosciuti di apertura ed accoglienza, viene colpita e può riflettersi totalmente diversa da quella che per fortuna è. Tutto per responsabilità di un individuo e di un gesto assolutamente inqualificabili.
“Nessuna sottovalutazione può essere dimostrata verso la manifestazione di una subcultura incivile, che ci vorrebbe far ripiombare in tempi oramai morti e sepolti. Atto ancor di più insopportabile quando proviene da noi calabresi, che nel corso di tutto il Novecento abbiamo subito pesanti discriminazioni all'estero e nella stessa Italia.
Tra l’altro, solo poche settimane fa si è dato vita ad uno splendido Pride nella città di Cosenza, dove è sfilato un corteo assai allegro e vivace di migliaia di persone, indistintamente lgbt o etero, che hanno rivendicato libertà di scelta, autodeterminazione e parità di diritti, ricevendo simpatia e solidarietà da tutta la popolazione”.
E concludendo: “che però il lavoro da fare sia ancora tanto lo dimostra come in quell'occasione una indigeribile mancanza dell’amministrazione comunale in carica ha fatto sì che quella manifestazione non ricevesse incredibilmente il patrocinio del Comune capoluogo al contrario di diversi enti locali vicini e dell’Università della Calabria”.
D'altro canto la reazione di Giancarlo Cerrelli delegato regionale Unione Giuristi Cattolici Italiani: "È avvenuto, in pochi anni, in definitiva, un vero e proprio “trasbordo ideologico inavvertito” del popolo italiano a favore della “normalizzazione” dei rapporti omosessuali".
"Certamente non è giusto discriminare nessun essere umano se discriminare significa che situazioni simili debbano essere trattate in modo uguale mentre situazioni diverse in modo differente, tuttavia non si può trascurare la tutela della libertà di ogni cittadino di voler rispettare la propria coscienza e/o i dettami previsti dal proprio credo religioso - aggiunge il delegato proseguendo la nota - "non possiamo, tuttavia, non prendere atto che il principio di non discriminazione manifestazione del più generale principio di eguaglianza e che è presente nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) all'articolo 14 ed è riaffermato all’articolo 21 della Carta di Nizza è divenuto ormai la chiave di volta per far sì che qualsiasi desiderio diventi diritto. Stando così le cose prepariamoci allora al crepuscolo della nostra libertà a favore di un totalitarismo ormai sempre più invadente".