Coppia gay rifiutata nel vibonese, B&B crotonesi: venite da noi!
Quanto accaduto a Ricadi, nel vibonese, dove il gestore di una casa vacanza avrebbe rifiutato ospitalità a due potenziali ospiti, due ragazzi gay di Napoli, i proprietari di B&B e di case vacanze di Crotone hanno voluto reagire coralmente per difendere la propria terra e, soprattutto, il valore e le sua capacità di accoglienza turistica.
Così hanno deciso di lanciare un messaggio di amore e di rispetto per la diversità. “La Calabria, ma in particolare l’antica città ionica – spiegano i titolari - è storicamente e da sempre amante della libertà e del rispetto per le scelte altrui. Già alla fine degli anni ’70 del 1900, in una Italia ancora profondamente distante da questi argomenti, sulle spiagge del crotonese, in piena armonia, si svolgevano Gay Camp noti a livello internazionale. Qui da noi, la Comunità LGBT, è sempre stata la benvenuta”.
“Non possiamo di certo accettare che nel 2017, per uno sparuto gruppo di ‘trogloditi’ autodefinitosi nel giusto modo – sbottano allora i proprietari dei B&B pitagorici - la Calabria e i calabresi vengano riconosciuti come gente incapace di amore e di rispetto. Impossibile per noi che desideriamo ben altro per questa terra meravigliosa”.
Viene così lanciato un messaggio che nelle intenzioni vuole essere anche una vera e propria provocazione: “Venite a Crotone, venite a scoprire quanta bellezza e quanta disponibilità si cela tra le nostre strade, tra la nostra gente. Venite a passare l’Estate su di una delle coste più belle del mondo. Venite a scoprire con quanta facilità avrete a vostra disposizione il mare più azzurro e la montagna più alta. Questa è la Calabria che conosciamo noi, questa è la Calabria che è giusto conosca il resto del mondo”.
A rafforzare il pensiero espresso dai gestori crotonesi, il pensiero del Presidente dell’Arcigay di Reggio Calabria, Lucio Dattola: “Appena abbiamo appreso la notizia – ha affermato - tutto il comitato Arcigni di Reggio Calabria si è mobilitato, anche contattando i vertici istituzionali della Calabria. La risposta unanime è quella di una netta condanna del comportamento discriminatorio del proprietario della struttura. L’esclusione della Comunità LGBT, mi indigna profondamente. Non è questa la Calabria che ho conosciuto, questa rimane espressione di ignoranza gretta che rappresenta la parte peggiore del nostro Paese. Oggi non è più ammissibile confondere i piani, questo è un atto di omofobia che offende tutti, quanto meno tutti i calabresi”.
All’appello dei gestori del settore turistico di Crotone, si è aggiunta la voce dell’assessore comunale al turismo della città di Crotone Giuseppe Frisenda che dopo quanto accaduto Tropea sostiene di aver avvertito il bisogno “di prendere parte alla vicenda. Necessitato dal porre rimedio al danno di immagine che qualcuno, arbitrariamente, ha arrecato all’intera regione Calabria. Da crotonese e da cittadino del mondo, invito quanti abbiano desiderio di bellezza e garbo a venire in Calabria e a venire a Crotone per conoscere, così, il nostro senso di ospitalità, ma anche di profondo rispetto per tutti”.