Doppio appuntamento alla Mostra Nazionale d’Arte del Teatro amatoriale Italiano
Doppio appuntamento per la terza edizione della “Mostra Nazionale d’Arte del Teatro amatoriale Italiano. Sabato 22 al Quadrato Compagna di Schiavonea a Corigliano Calabro e sabato 29 a Cavea La Portella a Oriolo, andrà in scena lo spettacolo realizzato dalla Compagnia teatrale Ansiteatro (proveniente da Aversa, Caserta), con “Napoli tra segno e realtà”, scritto e diretto da Francesco Apicella.
Ad ideare la manifestazione: la Fita - comitato provinciale Cosenza (Federazione italiana teatro amatori) con il patrocinio della provincia di Cosenza; delle amministrazioni comunali di Corigliano Calabro, Oriolo, Rossano e Cassano all’Ionio; Unpli; Rotary distretto 2100 – Corigliano, Rossano, “Sybaris”. A curare la direzione artistica del festival, il presidente Fita comitato provinciale Cosenza, Antonio Maria D’Amico.
Una rassegna che si articolerà in tre sezioni: Premio Ausonia; Premio Miglior regista e Premio per il Teatro Popolare e di tradizione. L’edizione 2017 si svolgerà nei quattro grandi centri che compongono la Piana di Sibari: Corigliano Calabro, Rossano, Oriolo e Cassano all’Ionio e che rappresentano le porte d'accesso del Quadrato Compagna, come ha spiegato il direttore artistico D'Amico.
In scena, 16 compagnie teatrali amatoriali italiane che si contenderanno il primo premio. A valutare le migliori produzioni una giuria di esperti del settore.
Note di regia
“Questo non è solo uno spettacolo diretto da me – racconta Francesco Apicella – ma anche il mio personale esordio come autore: “Napoli tra sogno e realtà” nasce infatti dal mio amore per Napoli. La mia città: unica, magnifica, impossibile da descrivere... Napoli è Bellezza, è Speranza, è Passione è Tradizione, che si intrecciano nelle pendici del Vesuvio, ricca di arte, ma, che vive tra mille contraddizioni. È la violenza, nelle sue molteplici forme, che viene raccontata, vissuta, denunciata, e gli stessi interpreti diventano dei richiami allegorici per risvegliare le coscienze assopite e assuefatte di ognuno di noi. La mia attività, da quella di docente a quella di legale rappresentante dell’Ansiteatro, è stata, sempre, indirizzata a colmare quello che, per me, rappresenta il più grande fallimento del sistema educativo-formativo italiano: la creazione dell'equazione “vivere nella legalità=noia”. Solo attraverso la cultura si può vivere una dimensione diversa, attraverso un cammino di apertura intellettuale, di interesse concreto verso la legalità. Sono contento di poter mostrare, attraverso questo spettacolo, il mio intento di divertire e suscitare interesse nello spettatore di qualsiasi età ed estrazione culturale tramite un tema “colto” come quello del teatro”.