Ultima tappa del “Peperoncino Jazz Festivale” col “Mazuze Quartet”
Gli “Ivan Mazuze Quartet” hanno chiuso la tappa silana di questa edizione del “Peperoncino Jazz Festival”. Le composizioni, ispirate alla musica tradizionale africana, si sono mescolate al rumore del vento e all'odore resinoso dei pini che circondano il giardino della sede amministrativa del’ente parco nazionale della Sila.
Il concerto è stato preceduto dai saluti dell’ambasciatore norvegese, riportati dal direttore artistico del festival Sergio Gimigliano.
Il giardino della sede dell’ente parco si è animato per una sera di decine di appassionati di musica e natura, in un gemellaggio musicale e culturale tra la Sila e la Norvegia, uniti nell'apprezzamento delle melodie suonate da Mazuze. Quest’ultimo, seppur originario del Mozambico, vive ormai da anni in Norvegia, spaziando tra progetti jazz, folk e di musica tradizionale.
Le sue melodie, seppur ispirate alla musica africana riescono nondimeno a fondersi perfettamente con le rarefatte sonorità nordiche, creando inaspettatamente originali miscele sonore.
In questa occasione il musicista ha presentato al folto pubblico presente una selezione di sue composizioni tratte dagli ultimi lavori discografici – Ubuntu, Ndzuti e Maganda – muovendosi agilmente tra jazz, world music e ritmi urbani africani. Un successo anche la degustazione di prodotti e vini locali selezionati dalla Fis (Fondazione Italiana Sommelier). L’appuntamento, questa volta, è al prossimo anno.