Studenti francesi a Tarsia per il Cimitero dei Migranti
Domani mattina, martedì 1 agosto, una delegazione di dodici studenti francesi, accompagnati da due operatori di una associazione umanitaria internazionale, nell’ambito del Progetto Erasmus Plus, saranno a Tarsia per realizzare un reportage sul Cimitero internazionale dei Migranti, la grande opera umanitaria che, con il sostegno della Regione, sta per essere realizzata in Calabria per dare dignità alla morte di tutti quei poveri migranti (uomini, donne e bambini) che perdono la vita nei tragici naufragi, mentre fuggono da guerre, persecuzioni e miseria.
Gli studenti francesi, che presenteranno questo lavoro al Parlamento Europeo, arrivano proprio nell’immediata vigilia dell’inizio dei lavori che si prevede possano essere ultimati in pochi mesi. Ad accoglierli a Tarsia e a portare il saluto del Presidente della Regione, Mario Oliverio, che questa opera di civiltà ha, sin dall’inizio, sempre sostenuto, ci saranno il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, il delegato della Regione per l’Immigrazione, Giovanni Manoccio, e il fondatore del Movimento Diritti Civili e delegato della Regione per la tutela e la promozione dei Diritti Umani, Franco Corbelli, promotore di questa grande iniziativa umanitaria per la cui realizzazione si batte ininterrottamente da oramai quasi quattro anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013.
La delegazione ospite, dopo aver fatto tappa ad Acquaformosa, Comune simbolo dell’accoglienza, si recheranno nella mattinata a Tarsia, dove, dopo aver visitato, a partire dalle 10,30, l’ex campo di internamento di Ferramonti, avranno modo di vedere il luogo, di grande valore simbolico, e il progetto del Cimitero dei Migranti, che gli sarà illustrato e anticipato a pochi giorni dall’inizio dei lavori.
Il Cimitero dei Migranti, che come è noto, sorgerà in tutt’uno con il nuovo cimitero comunale (quale testimonianza di rispetto e di integrazione anche dopo la morte), sarà una grande opera umanitaria, imponente e monumentale, un Parco della Pace, luogo di riflessione per le generazioni future di tutto il mondo per ricordare questa immane tragedia e perché non si ripeta mai più in futuro.
Sarà costruito su un’area di circa 30 mila metri quadri, in un posto fortemente simbolico, su una collina immersa tra gli ulivi secolari (che resteranno) di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale, in parte anche ebraico, e a poca distanza dall’ex campo di internamento fascista più grande di Italia, quello di Ferramonti, che fu durante la seconda guerra mondiale luogo di prigionia ma anche di grande umanità e rispetto della dignità della persona. Il Cimitero dei migranti sarà intitolato al bambino siriano Aylan Kurdi”.
Grande soddisfazione per l’arrivo e la visita della delegazione degli studenti francesi e dei due operatori di un importante Ong, viene espressa da Corbelli: “E’ la dimostrazione – afferma -, ammesso che ve ne fosse ancora bisogno, dell’importanza e del valore universale della grande opera umanitaria, che il mondo conosce, apprezza e aspetta, come del resto testimonia l’interesse della stampa internazionale che continua a mandare a Tarsia i suoi inviati dai Paesi arabi (come ha fatto la storica Al Jazeera) e sin dal lontano Brasile, come ha fatto il Globo, primo e più importante giornale del Sud America. Con il Cimitero dei Migranti verrà cancellata per sempre la disumanità di quei corpi, vittime dei tragici naufragi, quasi tutti senza volto e senza nome, sepolti (come è purtroppo avvenuto anche in questi ultimi giorni per le nuove stragi in mare), con un semplice numerino e un codice, in tanti piccoli sperduti cimiteri, calabresi e siciliani, che ne cancellano in questo modo, per sempre, ogni riferimento e ogni ricordo per i loro familiari che non sapranno mai dove andare un giorno a cercarli, per portare un fiore e dire una preghiera.
Sarà scongiurato l’orrore di poveri migranti sepolti, come è accaduto recentemente, addirittura senza una bara, trattati peggio delle bestie. Con Il Cimitero dei Migranti, la Calabria (che Papa Francesco, un anno e mezzo fa, ha definito “un esempio per tutto il mondo per l’accoglienza e la solidarietà”, che continua a dare ogni giorno a migliaia di immigrati) scriverà una nuova pagina di civiltà e umanità. Un’opera straordinaria che grazie al sostegno del Presidente Oliverio e alla disponibilità del sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso e della sua comunità, sarà possibile realizzare. I lavori, superati tutti gli ostacoli burocratici e le altre emergenze, come preannunciato, stanno finalmente per iniziare”.