Castrovillari. Comitato interviene per rivendicare la piena attività del consultorio
Il comitato segnala la gravissima e perdurante situazione di carenza di personale in cui si trova dal 2011 il consultorio familiare di Castrovillari, struttura multidisciplinare socio-sanitaria di prima istanza, che, sin dal 1982, in perfetta complementarietà al diverso reparto di ginecologia preventiva territoriale, fornisce servizi di accoglienza, prevenzione, informazione ed educazione in campo sociale, sanitario e psicologico all'intero comprensorio territoriale del Pollino.
“Vita breve ha avuto l’impiego di un medico di medicina generale, - commenta la nota - già utilizzato presso il diverso servizio di ginecologia preventiva (peraltro congestionato da problemi anche di ordine strumentale - ecografo temporaneamente fuori uso-), la quale, per ragioni di carattere personale, non potrà garantire più la sua presenza per le prossime mensilità all'interno della struttura familiare”.
“Il consultorio di Castrovillari – prosegue il comitato in difesa del consultorio - non può essere lasciato in stato di progressiva “evanescenza”, illegittimamente privo dell’indispensabile figura del ginecologo di riferimento, prevista per legge dalla normativa istitutiva dei consultori e dalla quella sulla procreazione responsabile, tra l’altro, in spregio alle disposizioni in materia di dotazione organica e finanziaria.
Le prestazioni di natura ostetrica sono ormai ridotte all'osso: tra le tante, seriamente “compr-omesse” risultano quelle legate alle gravidanze di natura patologica, alle quali si sta dando una limitata e temporanea prevalenza, a discapito di quelle di natura fisiologica”.
“Assente, altresì, - evidenzia la nota - la necessaria figura dello psicologo, “preziosamente” rimasta fino al suo ordinario pensionamento, avvenuto nell'aprile scorso ed allo stato non sostituita in maniera stabile e definitiva, con serie e preoccupanti ripercussioni sulle prestazioni in senso lato offerte, e legate, prevalentemente, al settore delle adozioni, paralizzate, tra l’altro, dal carente coordinamento di rete tra la struttura ed i territori circostanti”.
“Il comitato, per le ragioni su esposte, sollecita - in conclusione - la ripresa del dialogo tra e con le istituzioni competenti ed invoca immediate e non più evasive risposte da parte del presidente e del commissario straordinario regionale, dell’Asp competente, dei dirigenti sanitari del distretto e soprattutto da parte del coordinamento consultori di zona, al fine di una celere e possibile assegnazione delle professionalità preposte all'interno della struttura familiare”.