Emergenza incendi, il grido d’allarme del consiglio di Morano
Rabbia e indignazione. Ma anche proposte concrete. Per l’immediato e il lungo periodo. Il Consiglio comunale celebrato martedì a Morano, il secondo nel giro di ventiquattr’ore, con un unico punto all’ordine del giorno, l’emergenza incendi, si potrebbe riassumere così, in due righe.
Se non fosse, però, che la cronaca ha registrato presenze e contributi importanti. Degni di essere segnalati. Come quelli, fra gli altri, del presidente del Parco del Pollino, Domenico Pappaterra, e del funzionario di Calabria Verde, Umberto Malagrinò. Ma anche i messaggi di solidarietà fatti pervenire dal sottosegretario allo Sviluppo Economico, Antonio Gentile, e dal consigliere provinciale, Vincenzo Tamburi.
Dopo una breve introduzione del sindaco Nicolò De Bartolo, ha relazionato l’assessore all’Ambiente e Forestazione Biagio Angelo Severino, il quale ha dettagliatamente illustrato la situazione, sottolineandone gli aspetti principali e dipingendo un quadro drammatico dei fatti verificatisi dal 14 luglio ad oggi. “Ben venticinque i roghi verificatisi da quella data – ha rilevato Severino - con danno ingente al patrimonio boschivo, la cui entità ed estensione è oggetto di censimento da parte dell’Ufficio tecnico comunale”.
Di seguito i punti salienti e le richieste contenute nella proposta di deliberazione, poi approvata ad unanimità: “Istanza alla Regione Calabria del riconoscimento specifico dello Stato di Calamità naturale per Morano; attivazione di interventi urgenti di ripristino da parte del Governo centrale; messa in sicurezza dei luoghi percorsi dal fuoco e riduzione del rischio a persone e cose; stanziamento di un elicottero a Campotenese; riattivazione piani di avvistamento e pattugliamento; adeguato sostegno ai volontari di Protezione civile; fondi agli enti locali, finalizzati alla costituzione di squadre antincendio comunali; collaborazione di enti terzi (Anas, Provincia) dotati di mezzi e attrezzature idonee; richiesta al Prefetto di Cosenza di autorizzare l’intervento dell’Esercito nelle fasi di emergenza; denuncia contro ignoti per gravi attentati compiuti a danno della collettività”.
Condiviso e accolto dal presidente del Parco il contenuto del deliberato. Domenico Pappaterra, chiamato ad esprimersi, non si è limitato a un’analisi distaccata della contingenza. Ma ha decisamente posto l’accento sullo smantellamento del Corpo Forestale dello Stato: “Una riforma profondamente sbagliata. Che non ha saputo prevedere le conseguenze di una contingenza destinata a non risolversi nel breve periodo e che mette a rischio l’intero patrimonio boschivo nazionale. Chiederemo – ha annunciato Pappaterra – l’istituzione di una task-force per fronteggiare la crisi”.
Poi è toccato a De Bartolo denunciare la “lentezza negli interventi di spegnimento, la mancanza di un numero di Dos (Direttore operazioni di spegnimento) adeguato, preparato e conoscitore del territorio. Una figura, questa, che in passato apparteneva al CFS e oggi ricade sui Vigili del Fuoco, ancora impreparati ad affrontare eventi di simile portata. Era indispensabile un periodo di graduale transizione e accompagnamento che invece non c’è stato – afferma il sindaco - e che è innegabilmente causa di molti mali”.
Malagrinò, manifestata la vicinanza del generale Alosio Mariggiò, commissario di Calabria Verde, ha assicurato “massima attenzione al territorio” e la pronta “valutazione di tutte le istanze rappresentate”. A margine, il funzionario ha fornito un numero verde per la segnalazione degli incendi: 800 496 496. Doveroso evidenziare la passione con la quale tutti i componenti del civico consesso hanno partecipato attivamente alla discussione, lanciando un vero e proprio grido d’allarme a difesa del nostro territorio, vittima - è opinione diffusa - di un attacco eversivo attuato con precise strategie.
Dal capogruppo di maggioranza Roberto Berardi, da sempre, concretamente, in prima linea nella lotta contro il crimine ambientale, al vicesindaco Pasquale Maradei e agli assessori Emilia Zicari e Sonia Forte, quest’ultima impegnata a “stigmatizzare il clima di sospetto e i tentativi di strumentalizzazione, generati da un utilizzo scorretto e fazioso dei social, da parte di qualcuno”; da Leonardo Di Luca, che porta ancora i segni sugli arti del suo senso civico e che nel suo intervento ha rimarcato la necessità che il Dos torni ad essere di competenza dei Carabinieri Forestali, ai consiglieri Marrone e Vacca, all’esponente della minoranza, Enzo Amato, unico presente del gruppo Progetto Morano, tutti hanno fortemente auspicato un impegno diretto nella promozione di una nuova cultura della prevenzione.
La seduta, straordinaria urgente, dell’assise cittadina, è terminata con la lettura di una interrogazione depositata dai consiglieri di opposizione Verbicaro e Filomena (assenti). De Bartolo nel rintuzzare i rilievi mossi, ha notato come tutte le domande poggiassero sull’errata premessa della presunta inesistenza del Piano di Protezione Civile, strumento approvato invece con delibera di Consiglio 6 del 2 marzo 2013. “Strano - ha detto il primo cittadino moranese – che un dispositivo così importante fosse ignorato dai due rappresentanti della minoranza”.