Morano, Intimidito consigliere comunale: “Parlare troppo equivale a morire”
Tre croci e sopra una scritta che non lascia dubbi: “Parlare troppo equivale a morire”. È quanto la mano di ignoti ha lasciato impresso ieri sulla saracinesca del garage del consigliere comunale di Morano Calabro, Angelo Biagio Severino.
Una frase dall’’evidente intento intimidatorio accompagnata da quelle croci che erano apparse anche qualche tempo fa sulla porta dell’ex segretario cittadino del Partito Democratico, Vito Monopoli Aloisio.
Per qualcuno, in particolare per il capogruppo di MoranoLaB, Giannatale Tramaglino, che ha espresso la sua vicinanza al consigliere Severino, si tratterebbe della stessa firma così come della “stessa tensione politica” e della “stessa minaccia”.
“È chiaro che esiste un’unica mano delinquenziale, che ha lo scopo di intimidire chiunque faccia politica in questo paese; non c'è alcun dubbio che il movente sia quello politico. Purtroppo la giustizia perseguita solo il colpevole materiale, ma non quello morale”, afferma Tramaglino.
Vicinanza al consigliere Severino anche dal sindaco di Morano Nicolò De Bartolo, che dai social parla di un “giorno triste”: “Mi auguro che le Autorità preposte - afferma - facciano piena luce sulla vicenda ed esprimo massima solidarietà al consigliere … rimanendo a completa disposizione per qualsiasi iniziativa si voglia intraprendere sulla triste e grave vicenda”.
“La violenza e la minaccia sono strumenti utilizzati dai vili e dai deboli. Condanniamoli insieme emarginando questi soggetti che nulla hanno a che vedere con il vivere civile” ha concluso De Bartolo.