Rifondazione: stagione venatoria, Regione sorda agli appelli per ritardarla
“Migliaia di ettari di boschi e terreni sono stati devastati dagli incendi che hanno imperversato per tutta l’estate sul territorio calabrese. Roghi che hanno seriamente compromesso i territori, producendo conseguenze devastanti sull'ambiente e sulla biodiversità, e che hanno provocato la morte di alcune persone e di migliaia di animali selvatici e di allevamento”.
È quanto recrimina Rifondazione di Lamezia Terme aggiungendo che “mentre ancora il nostro territorio non ha smesso di ‘fumare’, la stagione venatoria sia ripresa e la Regione sia rimasta sorda agli appelli lanciati da più parti che ne chiedevano la cancellazione o, quantomeno, il posticipo. Una situazione, a nostro parere, grave, anche alla luce della siccità degli ultimi mesi che potrebbe ritardare ulteriormente la ripresa del territorio. Siamo quindi seriamente preoccupati delle possibili conseguenze nefaste che ciò potrà avere sul patrimonio faunistico calabrese”.
“Ci saremmo francamente aspettati più attenzione da parte del Governo e della Regione – prosegue il direttivo Prc con tanto di riferimento alla legge n. 157 del 1992 - sulla protezione della fauna selvatica in una situazione di vera e propria emergenza ambientale che consente a Stato e Regioni di intervenire in situazioni del genere e che proprio al comma 2 dell’articolo 1 così recita: “l’esercizio dell’attività venatoria è consentito purché non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica e non arrechi danno effettivo alle produzioni agricole”.
“Ecco – in conclusione - crediamo appunto che la superiore esigenza di conservazione della fauna selvatica e della biodiversità, che è una delle tante ricchezze della nostra Calabria, avrebbe dovuto suggerire alle nostre istituzioni un comportamento diverso e ci auguriamo che si possa ancora in qualche modo rimediare e accogliere gli appelli di quanti si stanno mostrando preoccupati da questa situazione”.