Torromino e Piuma (Fi): “nuovo Hot spot a Crotone, nessun vantaggio ma solo disagi”
Sulla base del decreto del Ministro degli Interni del Governo Nazionale che ha disposto l’apertura di sei nuovi hot spot migranti, di cui tre in Calabria, ed uno nel porto di Crotone con allestimento di una struttura permanente per 800 persone, è chiaro l’orientamento negativo del gruppo consiliare Forza Italia di Crotone il quale espone le motivazioni delle criticità: “la prima considerazione è proprio sulla natura giuridica degli Hot Spot che risulterebbero attualmente prive di copertura giuridica. Si consideri inoltre che i migranti che arrivano sulle coste italiane per circa l’80% sono migranti economici e solo il 20% circa ha i requisiti per la richiesta d’asilo; tale circostanza ha l’effetto di generare una enorme quantità di ricorsi in tribunale e contenziosi legali i quali di fatto impediscono alle persone che dovrebbero essere rimpatriate ed allontanate dal territorio nazionale di rientrare effettivamente nel proprio paese d’origine; il risultato finale è la produzione di un flusso di nuovi disperati che aggiungendosi a quelli già presenti vagano città vivendo di espedienti, sopravvivendo in condizioni di carenza igienico/sanitaria al di fuori di qualsiasi forma di dignità umana”.
“L’istituzione di una struttura Hot Spot da 800 posti per accoglienza migranti sul porto di Crotone in via permanente – aggiungono gli esponenti di Forza Italia della città pitagorica - determinerà di fatto la fine di ogni progetto di sviluppo futuro fortemente trainante nel settore turistico e commerciale, impedendo di fatto lo sviluppo e la crescita economica della fondamentale infrastruttura territoriale rappresentata dal porto; sarebbe inutile ed ipocrita non riconoscere quello che è il contesto già oggi visibile causato dall'impatto su tutto il territorio provinciale proprio dalla presenza dei migranti richiedenti asilo e dei migranti economici sulla vita quotidiana dei cittadini crotonesi. Si tratta di una presenza costante e fastidiosa di parcheggiatori abusivi, una questua perpetua (spesso molesta) osservabile ogni giorno all'esterno degli esercizi commerciali e per le vie del centro cittadino; con particolare rilievo ad un centro storico letteralmente invaso da diverse etnie che si rendono protagoniste di scontri tribali fra bande, risse, fatti di cronaca nera a cadenza giornaliera”.
“E’ utile osservare che attualmente gli Hot Spot attivi sono diversi tra i quali quelli di Lampedusa, Pozzallo e Trapani: dalle prime denunce pubbliche gli Hot Spots più che ricollocare i migranti in altri Stati membri dell’Unione Europea appaiono come dei luoghi dove si attuano dei metodi sommari e discrezionali di distinzione tra rifugiati e cosiddetti ‘migranti economici’; la Commissione di inchiesta della Camera sui centri per stranieri ha riscontrato gravi problemi per la presenza prolungata di minori non accompagnati – prosegue la nota - in condizione di grave promiscuità con gli adulti, e per la generale inadeguatezza delle strutture. Altro dato consegnato dalle questure di Agrigento e di Ragusa è che si è rilevato il numero più alto dei provvedimenti di respingimento differito, con conseguente dispersione nel territorio dei destinatari di quelle misure; è necessario ancora considerare un dato inquietante quale è ad esempio la situazione nell'isola di Lampedusa, con il trattenimento prolungato, anche un mese ed oltre, di numerosi migranti, in parte anche minori, che si opponevano al prelievo delle impronte digitali, o nel caso dei minori, per la impossibilità di trovare una struttura di prima accoglienza”.
“Evidenziato che - concludono ancora i rappresentanti di Forza Italia - il Comune di Crotone vanterebbe già ingenti ed annosi ‘crediti’ dallo Stato italiano come la mancata bonifica ambientale dei siti inquinati, i mancati investimenti su strada statale ss. 106, sulla linea della ferrovia ionica, sul porto, sull'aeroporto di Crotone e sulle infrastrutture che in generale collegano il territorio al Paese; nessun vantaggio porterà ai cittadini crotonesi la realizzazione di tale nuova struttura di accoglienza, identificazione e registrazione dei migranti sul porto di Crotone, ma in compenso potrebbero arrivare nuovi disagi e nuovi danni da aggiungere a quelli che già i cittadini subiscono e conoscono per esperienza personale. In realtà solo la filiera degli operatori e delle associazioni partecipanti alla rete Sprar (Servizio Protezione Richiedenti Asilo Rifugiati) potrebbero conseguirne soggettivi vantaggi economici”.
È per questo che “il consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta a prendere atto della volontà negativa e contraria del consiglio comunale di Crotone alla realizzazione della struttura in oggetto; a comunicarla istituzionalmente al Prefetto di Crotone ed al Ministro degli Interni; a predisporre, in condivisione con l’assemblea dei consiglieri comunali eletti e rappresentanti dei cittadini crotonesi, tutti gli atti necessari a rendere effettiva la volontà sovrana del consiglio comunale di Crotone impedendo materialmente la realizzazione di una nuova struttura Hot Spot di accoglienza, identificazione e smistamento migranti da 800 persone presso il porto di Crotone”.