Incarichi dirigenziali, Fedir: “lo spoil system è incostituzionale”
Tempi duri per quella politica che vuole scegliere i propri uomini affidandogli incarichi dirigenziali di rilevo su chiamata diretta e fiduciaria o, soprattutto, di appartenenza politica.
Per la prima volta dopo 20 anni, infatti, a seguito del giudizio instaurato da un segretario comunale non confermato, giudizio in cui si era costituita ad adiuvandum l’Associazione professionale GB.Vighenzi, il Tribunale del Lavoro di Brescia ha rimesso alla Corte Costituzionale lo spoil system dei segretari comunali.
In sostanza, l’eccessiva discrezionalità della politica nella scelta dei segretari potrebbe essere incostituzionale. La battaglia è sostenuta da numerosi segretari, molto dei quali aderenti a Fedir (la Federazione dirigenti e direttivi pubblici) di cui è referente Maria Concetta Giardina.
Il Tribunale del lavoro di Brescia ricorda che “per ricoprire tale incarico non è necessaria la personale adesione agli orientamenti politici di chi l’abbia nominato. Infatti si tratta di nomina discrezionale del sindaco che, tuttavia, è ben delimitata dalla necessità di attingere ad un Albo e quindi fra soggetti che hanno dimostrato di avere le competenze tecniche professionali necessarie superando un concorso pubblico”.
Il giudice scrive nell’ordinanza che il segretario comunale è una figura tecnico-professionale “i cui compiti sono specificatamente enucleati dalla legge in chiave di supporto (di natura tecnica) e collaborazione agli atti emanati\emanandi dagli organi di governo del Comune, in funzione di verifica del parametro di conformità dell’azione dell’ente locale alla legge nonché in particolare al rispetto dei vincoli, anche finanziari, da questa disposti all’operato del Comune”.
Per quanto concerne la natura della collaborazione che il Segretario è chiamato a fornire all’organo politico, la stessa è per legge limitata alle funzioni "consultive, referenti e di assistenza alle riunioni del consiglio e della giunta" ed alla "verbalizzazione" delle riunioni consigliari e di giunta.
“In considerazione quindi della sua titolarità di funzioni di natura tecnico professionale, gestionale e consultiva e della sua posizione di garante del rispetto delle leggi e della regolarità dei procedimenti – spiega Giardina - non pare alla sottoscritta che il Segretario comunale rientri nelle figure alle quali, alla luce dei principi elaborati dalla giurisprudenza costituzionale in materia, possano applicarsi meccanismi di decadenza automatica senza violare i principi di cui all’art.97 della Costituzione”.
“Si tratta di un risultato importante per tutta la dirigenza – afferma ancora la referente Fedir – in quanto fa luce sul legame che deve unire dirigenza e politica e che non può essere basato sull’adesione alla ideologia politica, quando le funzioni da svolgere sono tecniche e gestionali, come avviene in gran parte della PA”.
Conclude il Tribunale del lavoro di Brescia, in riferimento all’anomalia tutta italiana in cui il controllore spesso è nominato dal controllato: “Da ultimo si osserva che anche la questione afferente la violazione dell’art. 97 Cost. in relazione alla nomina da parte del sindaco non è manifestamente infondata, in considerazione delle funzioni di controllo via via assegnate al Segretario Comunale dalle nuove disposizioni di legge del settore (segnatamente dalla legge n. 109\12 in tema di prevenzione e repressione della corruzione) e del suo ruolo generale di garante della conformità legale, statutaria e regolamentare degli atti dell’ente. Sicchè non pare conforme ai principi enucleati dall’art.97 C che il soggetto deputato a tale ruolo possa essere nominato dal soggetto politico i cui atti egli è chiamato a vagliare e venga posto, altresì, alle sue dipendenze funzionali”.
La notizia sta facendo molto discutere all’interno della categoria. I particolari dell’ordinanza del Tribunale sono stati resi noti oggi e si proseguirà domani, in Calabria, durante due convegni organizzati dal sindacato Fedir – sindacato a cui aderiscono i segretari comunali e provinciali – in due distinti appuntamenti.
Questa mattina, a Catanzaro, sono intervenuti Massimo Scura, commissario ad acta per la Sanità; Bruno Zito, direttore del personale della giunta della Regione Calabria; Anna Romeo, ordinario di diritto amministrativo all’università di Messina; Patrizia Ruoppolo, segretario comunale e referente Fedir per la categoria; Elisa Petrone, segretario generale aggiunto Fedir; Samuel Dal Gesso, esperto di gestione e valutazione delle risorse umane e già componente del comitato di settore Regioni/Sanità.
A Reggio Calabria sono invece previsti gli interventi di Ugo Massimilla, capo di Gabinetto della presidenza del Consiglio della Regione; Michela Cortese, segretario comunale e referente dipartimento Fedir segretari comunali; Anna Romeo, Elisa Petrone e Samuel Dal Gesso. Verrà inoltre presentata la bozza di piattaforma contrattuale. A Patrizia Ruoppolo e Michela Cortese il compito di entrare nel dettaglio della questione.