Cala il sipario sul Settembre rendese
Si chiude il sipario sulla 52 edizione del Settembre Rendese. La manifestazione, entrata oramai nel cuore dei cittadini rendesi, ha coinvolto grandi artisti del panorama musicale nazionale e protagonisti dell’arte, del teatro, della danza, della cultura, dell’enogastronomia e del cantautorato locale. Grande soddisfazione per il primo cittadino Marcello Manna e il direttore artistico Marco Verteramo
Un cartellone di qualità ha accompagnato i cittadini rendesi per diverse settimane. A tirare le somme della manifestazione più attesa sul finire della stagione estiva, è stato il direttore artistico, musicista e produttore discografico Marco Verteramo, ideatore e organizzatore della kermesse con il supporto dell’amministrazione comunale, di Enzo Naccarato e Francesco Donato.
“Quest’anno abbiamo assodato le premesse di un cartellone unico- ha dichiarato il sindaco Marcello Manna- coinvolgendo tutti gli operatori del settore che lavorano sul territorio. La cura del dettaglio è stata una caratteristica di questa edizione che ha puntato a valorizzare la grande musica e a rivalorizzare il vecchio quartiere occupandone i punti nevralgici attraverso il ricco programma. Un programma fatto di buona musica e di eccellenze enogastronomiche (tra cui quelle del Trofeo Nazionale Pizza Eccellenza d’Italia e della Via dei vini a cura della Pro Loco di Rende), di grandi firme dell’arte, della cultura e della letteratura. Infine, gli eventi dedicati alla nostra più intima identità con cantautorato locale e mostre permanenti”.
“La prima esperienza da direttore di questa kermesse- ha dichiarato Verteramo- mi ha inorgoglito perché ha avuto, fin dall’inizio, un sapore diverso rispetto alle altre manifestazioni che ho diretto. E’ stato un festival nel quale per anni sono cresciuto e che ho seguito. Ho cercato di fare un programma vario con l’obiettivo di accontentare tutte le fasce d’età mantenendo, però, come comune denominatore, la qualità. Sono convinto che visti i nomi ospitati, la qualità sia stata rispettata. Siamo partirti con il concerto di uno dei più grandi cantautori italiani, Niccolò Fabi, al quale il pubblico ha dedicato grande attenzione (è stata raccolta, principalmente, la fascia d’età tra i trenta e i quarant’anni); poi si è passati a Eugenio Finardi che ha riscosso successo su un pubblico più adulto; Giorgio Poi e i Canova sono stati protagonisti di standing ovation da parte delle generazioni più giovani”.
Anche il centro storico ha vissuto cinque intensi giorni dedicati alla musica, all’arte, alle feste, agli allestimenti enogastronomici e al teatro. “Una scelta fatta soprattutto per rivalorizzare una parte importante della nostra identità che è quella che ci lega ai quartieri vecchi. Abbiamo proposto jazz, fusion, cantautorato con Serena Brancale, Cataldo Perri e lo Squintetto e Gegé Telesforo, l’ istituzione del jazz in Italia. E poi Nestore Verre e gli Indie Project, artisti squisitamente nostrani. Abbiamo chiuso con il Wish Castle: anche questa festa ha riscosso un grandissimo consenso da parte dei più giovani”.
Il Festival non ha solo puntato alla musica, ma ha abbracciato diversi aspetti “da palcoscenico”, come, ad esempio il teatro classico, dialettale e d’avanguardia delle grandi grandi compagnie di Libero Teatro, Attori in Corso e Manolo Muoio/Teatro RossoSimona. Al Settembre Rendese 2017 ha fatto il suo debutto anche l’inno di Rende, tra le prime manifestazioni inaugurali che ha portato sulla scena la storica Banda Musicale della città di Rende e i compositori dell’inno. E poi cinema, arte, cultura, tra cui la mostra al Museo del Presente sui Geni Comuni a cura di LLP eventi e quella permanente sui Futuristi Calabresi a cura di Vittorio Cappelli e Gianluca Covelli con gli allestimenti di Franco Paternostro e Roberto Sottile.
“Credo che il Festival sia andato bene, con riscontri positivi da parte del pubblico e grande soddisfazione da parte del primo cittadino. Ha trionfato la qualità oltre che la buona riuscita di una operazione quale frutto di un lavoro di squadra e di grande responsabilità. Quando si fanno delle scelte non si riesce ad accontentare tutti, ma fin dall’inizio abbiamo cercato di dare attenzione ai contributi significativi anche locali. In ventuno giorni abbiamo coinvolto anche le periferie di Rende, spostandoci in diverse zone da Arcavacata a Contrada Rocchi a Roggiano, tutte zone del comprensorio, ma protagoniste anch’esse del nostro festival itinerante”.
Una prima volta per tutti, insomma, anche per tutte le associazioni del territorio che hanno investito all’unisono sulla kermesse tanto attesa. “La kermesse –ha infine evidenziato- ha rispettato alla perfezione anche le recenti norme sulla messa in sicurezza degli eventi rivelatesi, a causa delle location, spesso, difficili da realizzare. Ci sono state poi attività collaterali alle quali hanno collaborato tutte le associazioni sul territorio con attività anche rivolte ai più piccoli e organizzate nel Parco Robinson e nel centro storico di Rende. Anche a queste abbiamo prestato adeguate cure. L’appuntamento con la qualità del Settembre Rendese tornerà tra un anno, con altri importanti ospiti nazionali e locali.