Mio fratello è un boss, paga o sono guai: due arresti per tentata estorsione
Avrebbero cercato di estorcere un’ingente somma di denaro ad un imprenditore, per questo motivo un 51enne di Fuscaldo, Salvatore Giannone, e un 33enne di San Lucido, Attilio Chianello, sono stati arrestati questa mattina dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Cosenza.
A seguito di un’articolata attività investigativa, gli investigatori avrebbero accertato che i due, in concorso tra loro, avrebbero minacciato, avvalendosi di modalità di tipo mafioso, un imprenditore edile della zona, per costringerlo a pagare una somma di denaro a titolo estorsivo.
Nel giugno scorso il 33enne, amministratore di fatto di una impresa di costruzioni a cui la vittima aveva subappaltato l’effettuazione di alcuni lavori edili riguardanti un appalto pubblico che si era aggiudicato a Rende, avrebbe cominciato a pretendere da questi il pagamento di 27 mila euro, a suo dire a titolo di saldo per i lavori effettuati, ma in realtà – secondo gli inquirenti - avente una sola finalità estorsiva.
Al 33enne ben presto si sarebbe affiancato il 51enne che, vantando l’appartenenza al clan Perna di Cosenza avrebbe fatto riferimenti espliciti riferimenti ad un presunto interessamento alla vicenda del fratello, Giovanni Giannone, detto “u gaddrinaru”, a sua volta ritenuto esponente di primo piano della cosca.
Inoltre avrebbe minacciato pesantemente l’imprenditore e la sua famiglia, con modalità mafiose, affinché pagasse.
Su coordinamento della Procura di Cosenza, gli agenti ritengono di aver raccolto dei gravi e determinanti elementi di colpevolezza a carico dei due nei cui confronti poi il Gip ha disposto i domiciliari.