Pacenza alla riunione della Commissione Sanità della Conferenza delle Regioni
Approfondimento sulle scelte e sull’utilizzo dei criteri per il riparto delle risorse del Fondo Sanitario Nazionale. È il tema centrale della riunione della commissione “Salute” della Conferenza delle Regioni convocata per domani. Alla riunione, che vedrà la presenza di esperti europei come Melitta Jakab, Economista dei sistemi sanitari dell’Ufficio OMS di Barcellona e Josep Figueras, Direttore dell’Osservatorio Europeo sui Sistemi Sanitari e sulle Politiche Sanitarie, la Calabria sarà rappresentata da Franco Pacenza, Delegato del Presidente Mario Oliverio in materia Sanità.
Nel corso della riunione sarà affrontata la questione del riparto delle risorse in sanità, analizzato anche rapportandosi alle forme con cui altri paesi europei affrontano questo delicatissimo tema. “Sarà una riunione assai importante e delicata - ha detto Franco Pacenza - perché oltre alle problematiche sempre presenti in discussioni di questo tipo, la Calabria, assieme ad altre regioni del Mezzogiorno sosterrà l’inserimento fra i criteri che determinano il riparto del principio della "deprivazione" dei territori, ossia di considerare le aree del Paese che hanno minori opportunità, e quindi più carenti di servizi e con cittadini e famiglie a più basso reddito, a maggior rischio di cagionevolezza e quindi portatori di maggiori costi verso il servizio sanitario nazionale”.
“E’ del tutto evidente che dopo circa venti anni, i parametri di assegnazione del fondo sanitario nazionale vanno adeguati e quello della deprivazione rappresenta un criterio sacrosanto, capace anche di riequilibrare le quote del riparto e contribuire a contrastare le disparità derivanti da povertà economica e minore protezione sociale. Tali fattori hanno determinato e continuano a determinare, oggettivamente, un rallentamento dei processi di prevenzione che nel tempo si riversa sul servizio sanitario. La discussione sarà sicuramente complessa – ha concluso Pacenza – e gli esiti non sono affatto scontati: proprio per questo, essa va sostenuta anche sul piano scientifico e sociale e spero che, da questo punto di vista, i soggetti sociali e le organizzazioni dei cittadini siano coinvolti e partecipino attivamente a questo confronto”.