Cgil Calabria, anche i pensionati alla manifestazione del 16 novembre
“Continua a perpetrarsi, nei confronti dei pensionati, comportamenti di accanimento e diniego dei propri diritti e del soddisfacimento dei propri bisogni. – Lo scrive in una nota stampa Vladimiro Sacco, Segretario generale regionale SPI CGIL Calabria - A tal proposito registriamo l’ennesimo atto di efficientismo e risparmio a carico dei pensionati ma anche di tutti i cittadini che Poste italiane si sta preparando a mettere in campo.
Infatti - scrive Sacco - dopo un precedente piano di riorganizzazione costato non solo disservizi alla popolazione calabrese ma seria difficoltà a poter riscuotere la propria pensione a migliaia di pensionati in Calabria, oggi Poste italiane si appresta a mettere in atto la riduzione, se non addirittura la chiusura definitiva, di altre centinaia di uffici sul territorio che metteranno in ginocchio i pensionati calabresi e soprattutto quelli che abitano le aree interne della nostra regione. Ed il Governo regionale, come sempre, consente che siano gli interessi dei gestori nazionali dei servizi a governare la Calabria. Ma d’altra parte alla incapacità di governare ci eravamo già abituati. Che l’abbandono di una politica a sostegno e tutela delle aree interne non esistesse si era capito.
Il degrado idrogeologico di queste aree è visibile ed evidente, cosi come la incapacità di avere una idea di programmazione agricola e forestale non solo di tutela ma anche produttiva e di qualità la si tocca con mano. Ed i pensionati che vivono queste aree continuano a denunciare il loro abbandono in aree sempre più devastate dall’assenza di una rete viaria capace di garantire avvicinamento ai centri più importanti. Pensionati che non hanno una rete di medicina territoriale e che sono costretti a sopportare una condizione di rinuncia alla tutela della propria salute. Ma che il Governo regionale non abbia mai avuto una idea di programmazione della salute in Calabria è stato chiaro da sempre.
Altrimenti se si fosse voluto governare la Salute e la sua “Qualità” in Calabria avrebbe visto una Regione convocare un tavolo di confronto nel merito con tutti i soggetti interessati presentando il progetto di programmazione, costruendo intorno ad esso consenso ed iniziative utili a perseguirne l’idea. Chiedere però di governare processi di sviluppo e qualità sociale a chi si fa governare da altri è difficile. È cosi evidente quello che accade. Basti pensare alla autostrada che viene inaugurata pur non essendo completata, costretta a continue “manutenzioni” che creano disagi e pericoli quotidiani.
Collegamenti ferroviari scarsi e da terzo mondo. Per non parlare dell’area jonica della nostra regione, completamente abbandonata non solo per la rete ferroviaria ma anche per quella stradale. Un trasporto pubblico locale tutto piegato sulle concessionarie e, non dimenticandolo, con una legge sulla gratuità dei trasporti ai pensionati bisognosi da sempre disattesa. In questo contesto due settori come quello dell’agricoltura e del turismo ben accentrati nel potere politico, ma carenti nel coinvolgimento di una moltitudine di soggetti che sapendo costruire attività programmatoria, potrebbero dare spinta propulsiva alla economia regionale.
Eppure basterebbe essere meno piegati alle vecchie logiche della politica, non anagrafiche ma di pensiero, e non farsi stringere dalle esigenze della economia tutta piegata sul P.I.L., rivolgendo lo sguardo alla qualità sociale, ai bisogni delle persone. Avendo una quantità di risorse considerevoli, come quelle provenienti dalla programmazione europea si deve saper cambiare il volto della nostra regione. Con chi ha questi comportamenti si costruiscono tavoli di confronto, nel merito, capaci di dare risposte ai bisogni.
I pensionati chiedono che si costruiscano tavoli di confronto veri e sono pronti ad entrare nel merito delle questioni ed a dare il loro contributo alla costruzione di una Calabria migliore. Per queste ragioni per il “ Governo vero e reale della nostra Calabria ” i pensionati manifesteranno giorno 16 novembre2017. I pensionati vogliono così esprimere tutta la loro contrarietà ad una gestione della Calabria che non guarda ai bisogni dei calabresi.”