Fruttivendolo aggredito a Crotone. Volano le parole, poi le bastonate: alla base una lite di vicinato
Si sarebbe potuta etichettare, semplicisticamente, come una lite condominiale. Una serata in compagnia di amici, il tono della voce troppo alto, un po’ di “caciara”, tipica in questi casi.
Un “tirare tardi” che dà però fastidio al vicino, che se ne lamenta; vuole delle scuse, evidentemente plateali, ma che non arrivano. Così esplode la rabbia che porta il giorno dopo ad una sorta di “vendetta”: bastoni in pugno si cerca il vicino chiassoso e giù con i colpi in testa e, poi, l’accoltellamento ad una gamba.
Gli inquirenti non hanno esitazione a definire l’accaduto una vera e propria “spedizione punitiva”.
Stamani l’esito della vicenda. Squadra mobile e volanti della questura crotonese hanno eseguito sette misure a carico di altrettante persone accusate di concorso in lesioni gravi e aggravate ai danni del fruttivendolo 52enne Salvatore Mendicino.
In due sono finiti in carcere, si tratta di Luigi Scerra (28 anni) e Marco Cenerini (31) che secondo gli inquirenti avrebbero l'uno colpito a bastonate la vittima e l'altro inferto la coltellata; altri quattro, invece, ai domiciliari: Salvatore Murano (43), Vittorio e Luigi Foschini (di 29 e 66 anni, quest’ultimo ritenuto come il "regista" del blitz) e Andrea Villirillo (21). Coinvolta anche una donna, che avrebbe avuto un ruolo nella vicenda, e che è stata sottoposta all’obbligo di presentazione.
I FATTI risalgono allo scorso 31 ottobre quando, verso le tre del pomeriggio, la Squadra Volante è intervenuta in via Paternostro 24 del capoluogo. Poco prima era stata segnalata una violenta aggressione da parte di più persone.
Al loro arrivo gli agenti si erano resi conto che la vittima perdeva molto sangue e pertanto chiamarono il 118 che dopo le prime cure aveva trasportato il 52enne, in codice rosso, nell’ospedale cittadino.
Subito dopo era intervenuta anche la Squadra Mobile e la Scientifica che aveva effettuato i rilievi sul posto, avviando le indagini e acquisendo i video girati dalle telecamere di sorveglianza delle vie vicine.
Dalla visione di quest’ultime si è scoperto che, poco prima dell’aggressione, un gruppo formato da sei persone, armate di mazze di legno rudimentali, era andato verso l’abitazione di Mendicino e, dopo un momento di concitazione davanti al portone, aveva fatto irruzione all’interno per poi, passati alcuni minuti, uscire di corsa e sparire per strada; qualcuno a piedi e altri a bordo di un’auto parcheggiata nelle vicinanze.
Le indagini svolte dagli investigatori avrebbe consentito di identificare tutti i presunti aggressori materiali e gli altri soggetti ritenuti coinvolti a diverso titolo nel fatto.
Date le ferite riportate dal commerciante, che venne anche sottoposto ad un intervento chirurgico nei giorni successivi all’aggressione, è stata richiesta dal pubblico ministero l’adozione di una misura cautelare poi emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari.