Aree sociali. L’amareggiata replica di Mascaro ai consiglieri Stasi e Scorza
“Nel bando è stata prevista una griglia di valutazione di tipo tecnico (aspetti architettonici, uso dei materiali, ecc.) ma anche socio-economici (interventi costruttivi e manutentivi in sostituzione dell’Ente, occupazione stabile specie giovanile collegata alla destagionalizzazione dell’attività, entità dell’investimento, canone). - Alla fine del rapporto si avrà l’acquisizione gratuita al patrimonio dell'ente delle opere fisse che il privato realizzerà. - La valutazione delle domande poteva essere affidata ad una sola persona; è stata, invece, nominata una commissione composta da 3 funzionari di alto profilo e dotati di professionalità diverse e complementari. – Il procedimento non si è concluso e, quindi, contrariamente a quanto sostenuto con ignoranza o mala fede, nessuno dei beni a concorso è stato ancora concesso (e non venduto, perché non si vende niente).
Manca ancora il giudizio, affidato ad un altro organo, della corrispondenza delle proposte alle altre prescrizioni del bando e di altre fonti generali, solo dopo che i partecipanti avranno presentato le loro osservazioni. Quanto, infine, alla busta dell’unica offerta presentata in una delle tre procedure è risultata aperta, la Commissione ha deciso di non esaminarla. – Il valore complessivo delle aree in base ai criteri di determinazione è di qualche decina di migliaia di euro e la superficie totale si aggira intorno ad 1 ettaro”.
Queste le risposte dell’Amministrazione Comunale di Rossano ai vari punti sollevati dai consiglieri comunali Flavio Stasi e Titti Scorza e chiarendo che alla fine del procedimento, risulteranno impegnati in esso, a vario titolo, una decina di funzionari, circostanza che di per sè è una garanzia di trasparenza.
Una “sterile polemica” dunque da parte dell’opposizione che “non distingue i beni demaniali da quelli patrimoniali disponibili o indisponibili e non ne conosce il regime giuridico; altrimenti non si meraviglierebbe del possibile utilizzo delle aree a pubblici esercizi per lo svago ed il divertimento, quando persino al demanio marittimo – soggetto a regole sicuramente più rigorose - nelle zone turistiche come la nostra viene riconosciuta proprio tale vocazione. Senza considerare poi che sono andati deserti, i bandi la concessione di altri due beni ai privati come la Torre S.Angelo e la Ex Pescheria al Centro Storico perché ritenuti troppo onerosi da potenziali interessati”.
“Perciò - conclude l'Esecutivo guidato da Stefano Mascaro - diciamo alla consigliera Scorza di adire qualsiasi magistratura che vuole, se riesce a trovare validi argomenti, assumendosi la responsabilità di dover poi rispondere per calunnia. E chiediamo al consigliere Stasi di cosa dovrebbe occuparsi la Procura che egli offende e denigra? Quali sono le ipotesi di reato? L’unico reato è quello di diffamazione che lui commette. È ormai chiaro che i due consiglieri sono uniti da una bramosia di potere irrefrenabile, che traducono in odio politico, cavalcando il populismo della denigrazione di tutto e di tutti e senza rispetto per nessuno, con un inevitabile danno all’immagine della Città. E questo sarebbe il nuovo? Che tristezza”.