Il dramma della guerra in Calabria “riemerge” grazie al libro di Giulio Grilletta

Crotone Tempo Libero
Giulio Grilletta

Il 30 gennaio 1943 un sommergibile britannico emergeva davanti a Soverato e cannoneggiava il ponte ferroviario sull’Ancinale. Da terra si rispondeva danneggiando il periscopio dell’unità attaccante, costretta ad immergersi e allontanarsi.

A così tanti anni di distanza è stato il crotonese Giulio Grilletta, medico, giornalista e autore del saggio storico “KR 40-43. Cronache di guerra” (Pellegrini Editore), a rivelare, presentandone anche le foto, che il sommergibile si chiamava Rorqual e il comandante Lennox William Napier.

Solo uno dei tanti episodi bellici, restituiti alla memoria collettiva, che hanno costellato la conferenza “La Seconda guerra mondiale nelle coste joniche” tenutasi a Soverato nel pomeriggio di venerdì scorso, 17 novembre, presso l’Istituto tecnico economico “A. Calabretta”.

Un’iniziativa promossa dalla Libera Università Popolare della Terza Età e del Tempo Libero “Magno Aurelio Cassiodoro” e dall’Associazione “Calabria in Armi”.

Attraverso immagini e documenti ufficiali provenienti dagli archivi storico-militari nazionali ed esteri e dall’Archivio centrale dello Stato, Grilletta ha mostrato come la costa jonica calabrese fosse stata significativamente interessata dall’ultimo conflitto mondiale.

In quel periodo un’importanza di rilievo era riconosciuta a Crotone. I suoi stabilimenti industriali, il porto e l’aeroporto costituivano i principali obiettivi delle incursioni aeree nemiche. La città era anche centro di comando della Difesa controaerei territoriale (Dicat) del Regio Esercito e sede di un treno armato e di unità antisommergibili alle dipendenze di Marina Taranto.

Presentata dalla professoressa Sina Pugliese Montebello, presidente dell’Università, e con l’introduzione del generale Pasquale Martinello, presidente di “Calabria in Armi” e già comandante del Comando Militare Esercito Calabria, la conferenza ha spaziato dalla dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940 fino allo sbarco sul suolo calabrese del 3 settembre 1943 e alla successiva avanzata verso nord delle truppe anglo-canadesi.

Sullo sfondo dei ripetuti bombardamenti, dello sfollamento dai centri abitati e della crescente sfiducia nell’esito della guerra, il relatore ha anche toccato il razionamento alimentare, le ripercussioni sull’occupazione, lo scadimento delle condizioni igienico-sanitarie e la piaga della malaria. Aspetti della vita quotidiana in anni drammatici vissuti sulla pelle di civili e militari e difficili da dimenticare.