Pacenza: Ospedale Crotone, “Il centro di diabetologia è vivo e vegeto”
“Il Centro di Diabetologia è vivo e vegeto”. Lo assicura Salvatore Pacenza, responsabile del servizio di Diabetologia dell’Azienda sanitaria di Crotone in relazione all'articolo lunedì scorso sulla nostra testata.
“Anche un solo titolo – commenta il dirigente medico - può generare confusione e disorientamento nell’opinione pubblica... Il presupposto su cui si basa “l’allarme del giornalista” - afferma Pacenza - è che i numerosi pazienti diabetici non hanno più la possibilità di poter effettuare gli esami ematochimici direttamente presso il Servizio di Diabetologia, determinando con ciò un evidente disagio”.
”Una delle condizioni per la quale si è ristrutturata l’offerta al paziente diabetico è stata la chiusura del laboratorio interno (su disposizione del Commissario ad Acta per il piano di rientro Dca numero 84 del 21 luglio 2015 che prevedeva la centralizzazione delle attività diagnostiche di laboratorio eliminando tutte le strumentazioni presenti nei reparti di degenza) che ha quindi determinato l’impossibilità a proseguire con un iter consolidato nel tempo”.
“Sulla scorta di questa disposizione – prosegue Pacenza – si è convenuto di riorganizzare l’accesso del paziente, il quale quindi, convenientemente prenotato attraverso i canali consolidati compreso le farmacie abilitate e collegate al sistema operativo di prenotazioni, si può presentare presso lo specialista diabetologo con gli esami ematochimici effettuati in un qualsiasi laboratorio, così come avviene in tutti i centri antidiabetici presenti sul territorio nazionale”.
“Permane invece la disponibilità del nostro personale infermieristico - assicura il dirigente - ad effettuare le curve da carico orale di glucosio soprattutto nelle gravide con i prelievi che vengono indirizzati al Laboratorio centralizzato per i relativi risultati.
"Una tale riorganizzazione - continua il dirigente medico - ci sta permettendo di offrire prestazioni più compatibili con i canoni che la diabetologia moderna richiede che privilegiano lo studio e la prevenzione delle complicanze, un’informazione corretta sull’efficacia della modificazioni degli stili di vita, l’addestramento al monitoraggio domiciliare della glicemia secondo precisi piani personalizzati con la disponibilità di device sempre più evoluti, la fornitura dei dispositivi medici per l’attuazione della terapia, quali penne per insulina e microinfusori quando richiesti, assistenza alle donne con diabete gestazionale ed alle donne diabetiche in gravidanza”.
“In questo impegnativo compito, - continua Pacenza - sicuramente non esaustivo e certamente da migliorare, auspichiamo un sempre maggiore coinvolgimento dei colleghi medici di Medicina Generale, per come previsto dal Pdta (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) Diabete, già approvato dalla Regione Calabria, che permetterebbe di selezionare i pazienti da affidare alla diretta responsabilità dello specialista”.
“Siamo inoltre sicuri – conclude – che dopo una fisiologica fase di assestamento i pazienti sapranno apprezzare gli sforzi che con tutti i nostri limiti stiamo compiendo per transitare verso un approccio utile a migliorare la qualità della prevenzione e l’appropriatezza delle cure nell’assistenza alla persona con il diabete”.