Linea Melito-Rosarno, le proposte dell’Associazione Pendolari Reggini
Rafforzamento delle composizioni e inserimento di fermate sui servizi per Catanzaro Lido alcune delle soluzioni prospettate dall’Associazione Pendolari Reggini. I lavori dell’autostrada potrebbero essere una leva per ripristinare il vecchio servizio metropolitano tra Melito e Villa San Giovanni.
Da tre giorni a questa parte - scrivono i pendolari in una nota - si stanno verificando gravi disagi sulla linea jonica, specie sulla Melito-Rosarno, a causa dell’utilizzo di composizioni non idonee alla domanda di utenti, problema che sia evidenzia oltremodo presso la fermata di Pellaro, stazione porta della città nella periferia sud, una delle più frequentate della Regione.
I treni coinvolti in maniera più evidente sono il 22703 Melito-Rosarno (06:30-09:05) e 22644 Rosarno-Melito (12:35-14:25), come facilmente intuibile dagli orari sono corse affollate in maniera particolare da studenti e lavoratori. Questi treni, stando a quanto riportato dal contratto di servizio tra Regione e Trenitalia, devono essere effettuati con composizioni aventi capacità superiore a centocinquanta posti a sedere, cosa periodicamente disattesa, visto che i passeggeri sono costretti a salire a bordo di una sola Aln663/668, le famose “littorine”, con una capienza di soli sessantotto posti a sedere (intorno ai cento considerando anche i posti in piedi). Di conseguenza gli sfortunati viaggiatori devono viaggiare letteralmente ammassati, in barba alla nota 530/2013 dell’ANSF (Agenzia Nazionale Sicurezza Ferroviaria) in tema di sovraffollamento delle carrozze ferroviarie.
Da parte nostra, abbiamo segnalato più volte a Regione e Trenitalia la situazione, con l’auspicio che venissero prese le necessarie contromisure. Siamo coscienti che la flotta regionale di treni elettrici sia insufficiente e che il minimo inconveniente crei problemi all’operatore ferroviario. Però crediamo che sia altresì opportuno prevedere, per esempio, l’utilizzo di composizioni in doppia Aln663/668, per garantire un viaggio più confortevole o dei servizi suppletivi con bus, cosa che in passato è avvenuta con il treno Regionale 22475 Roccella-Reggio Centrale.
Oltre ai disagi di questi giorni, da segnalare come il nuovo orario ferroviario, che entrerà in vigore a Dicembre 2017, non abbia recepito quelle che erano state le proposte avanzate dalle associazioni pendolari. Come APR, avevamo proposto alcune modifiche d’orario per rimpolpare l’offerta negli orari critici e l’inserimento di alcune fermate metropolitane (Pellaro e Lazzaro su tutte) sui treni regionali da/per Catanzaro Lido. Le motivazioni tecniche addotte riguardo la loro mancata adozione sono diverse, però crediamo sia necessario trovare un punto d’incontro tra le esigenze dell’impresa ferroviaria (o meglio imprese, visto che RFI, gestore dell’infrastruttura, e Trenitalia, azienda preposta all’esercizio, sono due entità distinte facenti parte dello stesso gruppo, Ferrovie dello Stato Italiane) e degli utenti, che potrebbe produrre vantaggi importanti per entrambe le parti.
Aggiungiamo che siamo in attesa di notizie ufficiali per ciò che riguarda il bando per l’acquisto di nuovo materiale rotabile ed il nuovo contratto di servizio. Buona parte dell’efficienza ed efficacia del servizio passa dallo svecchiamento del parco rotabili regionale, uno dei più vetusti d’Italia, oltre che da un aumento della spesa dedicata ai servizi ferroviari.
In chiusura, - scrivono infine - non dimentichiamo che a breve cominceranno importanti lavori sul tratto autostradale tra Campo Calabro e Reggio Calabria, il più trafficato a sud di Napoli, e crediamo che la ferrovia possa essere l’unico strumento efficace per bypassare la precaria viabilità della zona nord di Reggio. La nostra proposta è semplice: ripristinare il vecchio servizio metropolitano, opportunamente riadattato alle esigenze attuali, andando a colmare i vuoti dell’attuale programma di esercizio tra Villa e Melito. L’investimento stimato dovrebbe essere intorno a 1,5/2 mln € all’anno per 5/7 coppie di nuovi treni, bazzecole considerando che l’attuale contratto di servizio tra Regione e Trenitalia è di 70 mln €/annui. E se finalmente partisse, anzi ripartisse, l’integrazione tra bus e treno (il compianto TreBus) siamo sicuri che finalmente i cittadini comincerebbero ad usare i mezzi pubblici più assiduamente, liberando la città dal traffico."