Parte da Mendicino il Festival Radicamenti: fusione tra musica e tradizioni popolari
Tutto pronto per Radicamenti, il festival della musica, cultura e tradizioni popolari. A Mendicino dal 19 al 23 dicembre c’è l’entusiasmo e ci sono gli artisti; gli organizzatori fremono e il paese è pronto a vivere cinque giorni intensi. Anche le previsioni meteorologiche promettono buon tempo, insomma, non ci sono scuse per non partecipare a Radicamenti: il festival delle tradizioni e culture popolari, in programma dal 19 al 23 dicembre nel centro storico di Mendicino.
Si parte il 19 dicembre alle 17, con la musica itinerante tra i vicoli del centro storico, de I Giamberiani e alle 18, nel giardino di Palazzo Campagna, i Canti religiosi: performance che si ripeteranno ogni sera.
Alle 20 in piazza Duomo i Peppa Marriti Band, il gruppo musicale di tradizione arberesh proveniente da Santa Sofia d’Epiro che coniuga il rock con la musica della tradizione albanese rievocando antiche sonorità balcaniche che esprimono un senso di forte appartenenza con la madrepatria. Sono attivi dal 1991 e quest’anno presentano il loro terzo album del titolo Ajëret su etichetta MKrecords. Ne fanno parte Angelo Conte voce e chitarra acustica, Antonio Castrovillari chitarra elettrica, Demetrio Corino basso e voce, Pino Murano violino, Nunziato Di Benedetto batteria.
La serata si chiude alle 21.30 con il concerto del gruppo "grecanico" Ciccio Nucera in Piazza Duomo. Nucera è organettista e tamburellista di Gallicianò, rappresenta uno dei maggiori elementi di spicco della cultura musicale dell’Area Grecanica di Reggio Calabria. Assieme al gruppo storico Cumelca, porta avanti la tradizione popolare grecanica attraverso musiche e strumenti tipici, facendo della tarantella il proprio baluardo. Il secondo giorno si esibiranno i Cumededè, alle 20 piazza Municipio. Il gruppo nasce a Cosenza dal sogno del suo ideatore, il maestro, nonché direttore artistico del festival, Checco Pallone, di voler creare un ensemble di tamburi che potesse racchiudere allo stesso tempo tradizione e modernità.
Oltre alla chitarra di Checco Pallone, il gruppo è composto dal maestro Piero Gallina (violino e lira calabrese), maestro Carlo Cimino (basso), Federica Greco (voce e tamburi), Francesca Ricca Zupi (voce e tamburi), Tiziana Grezzi (voce), Serenella Garofalo (tamburi), Raffaella Damiano (tamburi), Angelo Artuso (tamburi), Pasquale Morrone (tamburi), (tamburi), Alessandra Colucci (tamburi e Carlo Antonante Bugliari cajon).
In piazza Duomo, alle 21:30, Canzoniere Grecanico Salentino, primo gruppo di musica popolare salentina. Nasce nel 1975 dall’idea di Rina Durante e continua tuttora la sua corsa musicale reinterpretando in chiave moderna le tradizioni che ruotano attorno alla celebre pizzica tarantata. Molteplici sono le collaborazioni con artisti di fama mondiale e la loro esperienza musicale li porta in tutto il mondo per far conoscere la voce di un territorio musicale che con la pizzica ha sempre manifestato la propria identità.
La band è composta da Mauro Durante (voce, percussioni, violino), Alessia Tondo (voce), Silvia Perrone (danza), Giulio Bianco (zampogna, armonica, flauti e fiati popolari, basso), Massimiliano Morabito (organetto), Emanuele Licci (voce, chitarra, bouzouki), Giancarlo Paglialunga (voce, tamburieddhu).
Il 21 dicembre saliranno sul palcoscenico di piazza Municipio, alle 20, i Skunchiuruti Band. Nati e cresciuti a Cataforìo gli Skunchiuruti propongono un suono che è il risultato dell’incontro fra la tradizione più pura e le espressioni musicali più moderne. Skunchiuruto, in dialetto reggino, significa sconclusionato, di persona che non segue una logica ma non per questo superficiale, esattamente come i nove amici che s’incontrano per il puro piacere di vivere e condividere esperienze ritrovandosi a suonare per divertirsi e divertire la gente che li ascolta.
Fanno parte della band Francesco Scopelliti (lira calabrese, voce, chitarra), Carmelo Gelsomino (voce), flauto di corteccia, chitarra), Davide Ambrogio (chitarre), Marco Bruno (chitarra battente), Danilo Scopelliti (percussioni), Demetrio Bruno (grancassa, tamburi), Piero Crucitti (organetto due bassi, organetto otto bassi, fischietti), Giuseppe Sismo (chitarra, cimbali), Mario D’Amico (tamburello).
Chiuderà la terza serata di Radicamenti la Nuova Compagnia di Canto Popolare, alle 21.30 piazza Duomo. Fondata nel 1966 da diversi musicisti napoletani, la Nuova Compagnia Popolare ripropone la musica tradizionale campana nel suo originario stile. I successi da loro collezionati sono innumerevoli, soprattutto per la capacità di trasmettere un forte senso di appartenenza ad una tra le culture più coinvolgenti del meridione. La formazione attuale è composta da Fausta Vetere (voce e chitarra), Corrado Sfogli (strumenti a corda, chitarra) Gianni Lamagna (voce e chitarra), Pasquale Ziccardi (basso), Michele Signore (violino e lira), Marino Sorrentino (strumenti a fiato), Carmine Bruno (strumenti a percussione).
Nei giorni a seguire, saranno protagonisti del festival, il collettivo musicale Parafonè, il popolare gruppo salentino Officina Zoè e il più grande organettista nazionale Riccardo Tesi con la Banditaliana. Durante il festival si potrà anche imparare a suonare la chitarra battente, la lira calabrese, l'organetto o la zampogna, partecipando ai corsi tenuti da maestri provenienti da tutta la Calabria e l'Italia. Alla conclusione dei corsi sarà organizzato un concerto saggio degli allievi e a tutti verrà rilasciato un attestato di frequenza.