Musica contro le mafie: 5 giorni di “noi” tra concerti e impegno sociale
Si è conclusa l’edizione 2017 della “5 Giorni di Musica contro le mafie” con la presenza di 10 mila partecipanti - dal 12 al 16 dicembre - nel centro storico di Cosenza: un calendario ricco di appuntamenti, ospiti, laboratori, concerti, con la missione comune di fare pedagogia antimafia e diffondere i principi della cittadinanza attiva.
Tema ricorrente nella manifestazione è stato il “Noi”, assoluto protagonista nelle parole incisive di Don Luigi Ciotti agli studenti, che ha sottolineato come nel nostro Paese si continui troppo spesso a delegare, “a credere che tocca sempre agli altri” operare il cambiamento sociale.
Dal programma culturale dell’evento è emerso che tutte le arti possono educare alla condivisione di valori come responsabilità e consapevolezza. Messaggi di incoraggiamento alle buone idee e buone prassi sono stati trasmessi anche ai più piccoli, come avvenuto con lo spettacolo teatrale di figure per bambini delle scuole primarie “L’isola che non c’è… adesso c’è” (Tieffeu Teatro); oppure restituendo il senso autentico alle parole, come nel caso del termine “gioco” (se ne è parlato nel corso dell’incontro “Azzardopoli” con Giulia Migneco di Avviso Pubblico).
Attraverso un racconto a fumetti, “Il Commissario Mascherpa” di Luca Scornaienchi, si è ricordata la figura di Giannino Losardo, vittima innocente della ‘Ndrangheta. Anche il Cinema si è dimostrato occasione di riflessione. La proiezione del film “Fortapàsc” di Marco Risi sulla storia di Giancarlo Siani, giornalista ucciso dalla Camorra, è stata poi commentata dalle parole di Geppino Fiorenza.
Pure i Mafia Movie sono diventati oggetto di confronto con i ragazzi durante l’incontro con Christian Giroso, attore di Gomorra La Serie, e il giornalista Gaetano Pecoraro de Le Iene.
Nel corso della 5 Giorni è stato possibile ascoltare la testimonianza di chi ha avuto il coraggio di ribellarsi alla mafia, come Rocco Mangiardi, esempio di imprenditore libero ed impegnato contro le vessazioni della criminalità organizzata.
Si è rivelato molto importante anche ascoltare il racconto diretto dei giornalisti Sandro Ruotolo e Michele Albanese che, pur limitati da un’esistenza sotto scorta, continuano a indagare, scrivere e raccontare, dimostrandosi profondamente liberi di continuare a fare il loro lavoro di cronisti.
E poi naturalmente è stata protagonista la musica con i concerti al MAM (Museo delle Arti e dei Mestieri) di Maldestro, Red Basica, Molla, Mujura, Lucariello e Maurizio Capone (quest’ultimo anche relatore negli incontri sull’ecologia come chiave del cambiamento con Legambiente, e fautore del workshop di eco-music).
L’emozionante concerto finale di Dario Brunori, Paolo Benvegnù e Rocco Hunt, premiati al Teatro Morelli per la loro capacità di veicolare messaggi positivi con le loro canzoni, ha chiuso tra gli applausi la 5 Giorni di Musica contro le mafie.
All’interno della manifestazione ha preso vita anche l’8^ edizione del “Premio Nazionale Musica contro le mafie”, in scena al Teatro Morelli nelle mattine del 15 e 16 dicembre davanti ad un pubblico di studenti di scuole medie e superiori e in presenza di una giuria tecnica.
La massima preferenza delle giurie assegna il 1° Premio “Winner Tour” a “Picciotto” per la canzone “Amarcord 2.0”, un’amara sintesi dei fatti di cronaca più significativi degli ultimi 15 anni in 4 minuti e mezzo, che ripone però fiducia in un futuro migliore, nella forza di un soggetto collettivo, responsabile, consapevole e attivo: il Noi.
Il rapper palermitano si aggiudica 15 mila euro per l’organizzazione di un tour di concerti, messi in palio da un bando del Nuovo IMAIE. Il 2° premio va alla cagliaritana Chiara Effe per la canzone “Non Son Buono”, scritta in Sicilia, che racconta una storia di mafie, piccole e grandi, che troppo spesso fanno leva su fragilità, debolezza, inconsapevolezza, ignoranza e mancanza di coraggio. Alla cantautrice sarda è assegnata una borsa di produzione del valore di 1.000 euro.