Corbelli si difende: “Lettera legale padre Cisse è surreale”
È incredulo Franco Corbelli. Non riesce infatti a credere che la lettera inviata dal legale della famiglia di Cisse sia vera. La definisce “surreale”. Il presidente del movimento "Diritti Civili" e autore del libro dedicato alla vicenda di Cisse, il piccolo migrante sbarcato in Calabria, afferma di “aver sentito l’avvocatessa il giorno di Natale”, quando l’ha informata della volontà di voler stampare il libro dedicato alla storia del piccolo Cisse.
A parere di Corbelli "è qualcosa di inverosimile. Rispondo punto su punto alla missiva per dimostrare tutto quello che è stato fatto, ma la mia forte preoccupazione è che certamente questa lettera arreca purtroppo un danno devastante alla causa dell'accoglienza - dice Corbelli - perché sicuramente adesso (in piena campagna elettorale) darà fiato a chi è contro gli immigrati che avrà argomenti per dire che questa è la risposta dei migranti che l'Italia salva e accoglie: la minaccia di agire nelle sedi opportune contro il nostro Paese”.
Attraverso la storia del piccolo Cisse Crobelli dice di aver “raccontato tutto il dramma dell'immigrazione. Ho documentato la risposta esemplare della Calabria e dell'Italia e quella negativa e disumana dell'Europa che ha sbarrato le frontiere e lasciato da solo il nostro Paese a fronteggiare la drammatica emergenza epocale degli sbarchi. Il libro è un'opera che giustamente il presidente della Regione, Oliverio, ha annunciato ieri nel corso della presentazione, darà alle scuole calabresi perché venga studiato dai ragazzi. Per scrivere questo libro non dovevo certo chiedere il permesso al papà del bambino che, come ho ricordato nel volume, non ho mai incontrato. Per la privacy del piccolo Cisse, dalle foto che ho avuto dalle Istituzioni dello Stato, sottolineo da rappresentanti istituzionali, ho naturalmente sempre oscurato il volto. Quanto ai meriti - sottolinea - è stupefacente affermare che mi sarei preso meriti che non mi appartengono. Su questo stendo rispettosamente un velo pietoso. E' come negare la stessa storia del piccolo Cisse.
“Nel libro racconto e documento giorno per giorno quello che abbiamo fatto, Diritti Civili, Save the Children, il Tribunale dei Minori, la Prefettura di Cosenza, la Regione Calabria, il Comune di Corigliano, l'ispettore di polizia che ha avuto in affido per sei mesi il bambino e altri soggetti istituzionali”.