Operazione Calimero. Spaccio a Vibo, scarcerati due degli arrestati
Tornano libere due delle otto persone arrestate nel febbraio dell’anno scorso nell’ambito di un blitz antidroga - eseguito dai carabinieri di Vibo Valentia - su una fitta rete di spaccio nel capoluogo calabrese e dunque accusate di detenzione di stupefacente ai fini di spaccio.
Il Tribunale della Libertà ha accolto infatti le argomentazioni dell’avvocato Francesco Capria, difensore di Francesco Costa ed Ezio Mercuri, entrambi di Nicotera e rispettivamente di 33 e 53 anni, disponendone la scarcerazione e sostituendo i domiciliari con l’obbligo di dimora nel comune di residenza.
Il legale dei due indagati, dopo la pronuncia di primo grado, aveva fatto richiesta per la sostituzione della misura cautelare, rigettata dal Gup, ritenendo attenuate le originarie esigenze cautelari anche per il tempo trascorso dalla commissione dei fatti e per il comportamento processuale dei suoi assistiti.
Costa e Mercuri, come dicevamo, vennero tratti in arresto il 6 febbraio dell’anno scorso nel corso dell’operazione “Calimero” e furono accusati aver partecipato a diversi episodi di detenzione e cessione di stupefacente.
L’inchiesta, che portò al fermo di altre 6 persone, sottoposte ai domiciliari, si concentrarono allora sulla figura del 33enne Giuseppe Fortuna, già arrestato nel luglio del 2016 che, secondo gli investigatori, sarebbe stato l’elemento centrale della rete di spaccio a Vibo, avendo trasformato la sua casa praticamente in un “market della droga” dove si spacciava marijuana.
Ad inchiodarlo sarebbero state le telecamere utilizzate dagli inquirenti che l’avrebbero immortalato nell’attività criminosa, che si svolgeva anche in pieno giorno. Diverse, inoltre, le intercettazioni telefoniche e ambientali e i pedinamenti messi in campo dai carabinieri e con cui si sarebbe documentato lo smercio della droga e identificati i fornitori, gli spacciatori e gli assuntori, tra cui anche minorenni.