Sfruttamento della prostituzione ed estorsione, 36enne in carcere
La Polizia di Rossano ha eseguito, nella giornata di ieri, la misura cautelare della custodia in carcere del GIP presso il Tribunale di Castrovillari, nei confronti di C.V., 36 anni, per induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione ed estorsione.
Dopo la denuncia della vittima, è stato accertato che l’uomo, con raggiri, minacce e percosse, avrebbe indotto la donna alla prostituzione e la sfruttava.
In particolare, dal 2007 al 2008 la vittima si era ritrovata costretta ed indotta ad esercitare l’attività di meretricio per saldare il debito, contratto per il viaggio in Italia, con un rumeno riconducibile ad alcune famiglie di zingari della Romania.
Quest'ultimo l’aveva accompagnata in Italia con la falsa promessa di lavorare come parrucchiera, per poi cederla all’indagato, C.V., dietro pagamento. La donna oltre ad essere controllata sul posto di lavoro era costretta a consegnare allo sfruttatore i guadagni giornalieri.
Più volte la vittima aveva tentato di interrompere l’attività di meretrice, ma l’uomo l’aveva costretta, minacciandola e con violenze fisiche, come bruciare una busta per far colare la plastica bollente sul ventre della donna e colpirla con calci e pugni. In un’occasione la malcapitata è stata ferita con un coltello, in altre due è stata addirittura costretta ad abortire.
L’arrestato inoltre avrebbe l'avrebbe costretta a consegnargli delle somme di denaro dietro la minaccia di fare del male anche alla figlia che per alcuni anni è rimasta in Romania, contro la volontà della madre, presso i familiari dello sfruttatore. Questa minaccia ha impedito alla donna di denunciare cosa stava succedendo.
Lo sfruttamento è continuato fino al 2017 quando la vittima, riuscita a ricongiungersi con la figlia, ha trovato il coraggio di allontanarsi dalla casa dello sfruttatore e denunciarlo.