Cgil a Reguzzoni: “braccialetti a forestali, si va oltre la dignità dei lavoratori”
Le dichiarazioni del leghista fondatore e capo di Grande Nord, Marco Reguzzoni in merito all’opportunità di dotare i lavoratori forestali calabresi di braccialetti elettronici, così come recentemente proposto per suoi dipendenti da una nota piattaforma commerciale che opera in rete “mi ha messo in seria difficoltà” afferma il segretario generale della Cgil Reggio Calabria-Locri, Gregorio Pititto dicendosi dapprima “in dubbio se fosse meglio non rispondere affatto ad una simile scempiaggine. Ma, infine, ho scelto di dire la mia su delle affermazioni offensive oltre ogni immaginazione della dignità dei lavoratori”.
Pititto ha rimarcato che la “Cgil ha da sempre condannato l’adozione di strumenti di controllo dei lavoratori per monitorare la loro produttività non solo perché mortificanti della dignità dell’essere umano, ma anche perché storicamente convinta che la produttività sia strettamente legata al benessere sul luogo di lavoro”.
“Venendo, poi, alle infelici esternazioni sui forestali calabresi, condite di becero populismo – continua il segretario Cgil - inviterei Reguzzoni ad informarsi meglio in futuro prima di lasciarsi andare ad affermazioni facilmente controvertibili e, quindi, foriere di figure barbine”.
“Infatti – prosegue - i lavoratori idraulici e forestali calabresi sono quelli che tra mille difficoltà, anche organizzative e spesso senza attrezzature adeguate, con senso del dovere ed abnegazione, da anni svolgono con professionalità la lotta attiva agli incendi. Troppo spesso bistrattati, sono in realtà impegnati in un’opera costante e quotidiana di prevenzione di salvaguardia della biodiversità, del territorio e dei cittadini”
Il rappresentante sindacale di dice certo, inoltre, “che questi instancabili lavoratori, forti delle loro competenze acquisite sul campo potranno dare un contributo importantissimo nell’opera, non più procrastinabile, di cura del dissesto idrogeologico che affligge la Calabria”.
“Ma per fare ciò – conclude Pititto - è essenziale procedere allo sblocco del turn-over. Le ultime assunzioni nel comparto forestale risalgono agli anni Ottanta. E’ illogico pensare di proseguire a curare e manutenere adeguatamente i nostri boschi, colpiti ormai senza soluzione di continuità da incendi e frane, con un numero assolutamente insufficiente di operatori. Ed è altrettanto illogico proseguire ad investire enormi risorse per placare le emergenze ambientali piuttosto che pianificare interventi di prevenzione e cura del territorio, che produrrebbero anche un risparmio in termini di spesa pubblica”.