Dal Pakistan alla Calabria con in corpo 42 ovuli di coca, arrestato corriere della droga
Come uno dei tanti anonimi viaggiatori che arrivano dalla lontana Milano, è giunto in Calabria a bordo di un autobus di linea. Ad accompagnarlo anche il figlio minorenne.
Sarebbe stato inevitabilmente confuso tra i tanti passeggeri se a tradirlo non fosse stato il suo nervosismo, eccessivo secondo gli uomini della Guardia di Finanza che, proprio quel giorno, al mattino presto, stavano effettuando un controllo proprio nel piazzale degli arrivi degli autobus in prossimità della stazione ferroviaria di Sibari, nel cosentino.
I militari hanno fermato l’uomo, un cittadino pakistano, gli hanno chiesto i documenti e notando la sua tensione hanno fatto intervenire il pastore tedesco antidroga, “Abos”, che ha subito centrato la sua frenetica attenzione sui i bagagli che il passeggero aveva con sé.
Il fiuto del finanziere a quattro zampe è infallibile: tant’è in uno zaino ha permesso di scoprire quasi mezzo chilo di cocaina, esattamente 400 grammi contenuti in 42 ovuli sigillati da circa 10 grammi ciascuno.
L’esame del passaporto e dei documenti di viaggio dello straniero hanno fatto subito capire come l’uomo avesse fatto da corriere, viaggiando nei giorni precedenti dal Pakistan, passando da Dubai per poi arrivare in Italia con gli ovuli in corpo, ingeriti per passare i controlli negli aeroporti.
Il pakistano, una volta fermato, e per accertare la presenza di altri ovuli ancora non espulsi, è stato poi sottoposto ad una radiografia addominale che ha dato esito negativo.
È scattato dunque il sequestro dello stupefacente, come anche dei telefoni cellulari che aveva con se, e su indicazione della Procura di Castrovillari il corriere è stato arrestato per traffico e detenzione illecita di stupefacenti e portato nella Casa Circondariale della città del Pollino: rischia ora una pena che va da un minimo di 6 ad un massimo di 20 anni di reclusione.
Il figlio minorenne che viaggiava con l’uomo, risultato estraneo ai fatti, su disposizione della Procura del Tribunale dei Minorenni di Catanzaro è stato affidato alla mamma che risiede a Cassano allo Ionio.
Il quantitativi di eroina intercettato, considerando i “tagli” successivi a cui viene di solito sottoposto avrebbe consentito di realizzare circa duemila dosi, per un guadagno della criminalità organizzata che si aggira intorno ai 100 mila euro.