Rendano. Gran successo per “Buttlefield” il poema epico di Brook
E dopo il successo di “Battlefield” che ha emozionato, ieri sera con il teatro internazionale di Peter Brook il grande pubblico del Rendano, proseguono gli appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical questi gli ingredienti del cartellone ideato dalla società “L’AltroTeatro” guidata dal gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano.
Battlefield è una efficace metafora del reale, un manifesto di pura poesia che riconferma la forza dello “spazio vuoto” di Brook. Settanta minuti per narrare lo sterminio fratricida che annienta la famiglia Baharata: cinque fratelli, i Pandava, combattono contro i loro stessi cugini, i Kaurava, uccidendo i cento figli del re cieco Dhritarashtra e lasciando sul campo di battaglia “dieci milioni di morti”.
Yudishtira, nipote del re, ne esce vittorioso e deve salire al trono ma la sua vittoria è in realtà una terribile sconfitta. Nessuno può gioire di questa fine. Nessuna valida ragione potrà mai giustificare il bagno di sangue. E il dubbio che torna insistente: “Si sarebbe potuta evitare la guerra?” Dunque, tutto ruota intorno al tema della morte. Ad accompagnare la “parola pura” il ritmo cadenzato delle percussioni del giapponese Toshi Tsuchitori. Il regno è nelle mani di Yudiṣṭhira il quale, di fronte alla distruzione causata dal suo rancore, vorrebbe rinunciare al trono, convinto, poi, a portare un soffio di giustizia nel cuore dei suoi sudditi vinti dal dolore. La madre e lo zio Dhṛtarāṣṭra, un tempo re del governo vinto, dopo quindici anni decidono di pagare le proprie colpe ritirandosi nei boschi dove moriranno in un incendio. Il racconto è la parola chiave dello spettacolo.