Le Muse si sofferma sulla figura sempre attuale di Ulisse

Reggio Calabria Attualità

Si è riconfermata di nuovo una giornata all’insegna della cultura quella di ieri alle Muse di Reggio che ha avuto come protagonista il grande poema epico dell’Odissea, che rimane “di primaria importanza per la formazione scolastica dei ragazzi di oggi - ha ricordato la vice presidente Teresa Polimeni Cordova, “poiché parla e presenta la vita di un uomo raccontata attraverso vari - topoi-, luoghi narrativi ancora attuali e parlarne in una associazione culturale fa si che ci siano spunti per tutte le età dell’uomo”.

“Io ho studiato bene in questi ultimi anni l’Iliade e l’Odissea - ha esordito Antonio Nicolo’ autore del testo “Racconto di Odisseo” edito Laruffa - e cosi’, spronato da amici ho voluto indagare la psiche degli uomini dell’era degli eroi dell’età dell’oro; ho voluto viaggiare con la mente e poi con la penna nei luoghi sconosciuti di Ulisse, uomo che non cerca la gloria o l’immortalità ma solo la necessità di condividere il suo viaggio con gli altri, uomo che per primo ha utilizzato quella che oggi gli esperti chiamano “intelligenza emotiva””.

Franco Pendino, medico ed amico di Nicolo’ che lo ha esortato alla scrittura del testo, ha voluto concentrare il suo intervento sui vari stati d’animo di Ulisse, ovvero l’orgoglio della memoria che si manifesta nella narrazione come celebrazione delle gesta guerriere, l’orrore ovvero le memorie della guerra rivissute nella riflessione solitaria come eventi devastanti per gli eroi vincitori ed ancora l’inquietudine legata all’incertezza del futuro spesso oggetto di profezie destabilizzanti.

Itaca appartiene alla nostra storia - per Tonino Raffa, giornalista Rai e per me nella mia esperienza sin da quando ho avuto incarichi importanti in occasione delle Olimpiadi subito dopo era necessario e fondamentale il ritorno a casa, qui in Calabria per ritrovare me stesso. Io sono un giornalista ed è importante sapere comunicare e secondo la mia formazione “Omero” è sicuramente da identificare come primo cronista del tempo caratterizzato da grande spirito descrittivo ed al di sopra delle parti dimostrando di sapere comunicare”.

Per il senatore Renato Meduri Reggio è una Itaca maltrattata, occorre avere una inversione di ideali e di vita pratica ma anche di andare incontro al destino anche se a volte tragico o drammatico, occorre per i reggini ricercare la perfezione nella –cosa pubblica- per ristabilire quel senso identitario che abbiamo perso, ed avere la determinazione di Ettore eroe della mitologia greca e figlio di Priamo. Un tempo dice Meduri l’Iliade e l’Odissea venivano fatte studiare a memoria, oggi si è persa questa pratica e le nuove generazioni riescono con difficoltà a ricordare queste figure letterarie che appartengono alla nostra storia”.

Barbara Crea, conduttrice radiofonica non ha dubbi nel dire che se pur giovane donna, anche lei ha vissuto il dolore del ritorno, le nuove generazioni vanno via, ma la nostra terra ci appartiene, le sofferenze sono utili a capire che occorre alzarsi dagli atteggiamenti di resilenza. Con il mio rapporto con il pubblico tramite la radio e la tv ho anche capito come la città siamo noi, la società la creiamo noi ed Ulisse identifica probabilmente questo stato di angoscia che viviamo giornalmente e che probabilmente dovrebbe spronarci a vivere piu’ di prima”.