Bee my job, è il modello di integrazione aziendale per rifugiati

Catanzaro Attualità

Bee my job è il progetto che sta riscuotendo l’interesse di molte organizzazioni e media nazionali e internazionali che vanno da Legambiente a Voice of America, dalla Fondazione Kennedy all’Ansa.

Quest’anno raggiunge un’ulteriore prestigioso traguardo: il supporto dell’Unhcr – Agenzia Onu per i Rifugiati e la replica oltre che ad Alessandria, anche in Emilia Romagna e Calabria.

Un modello di integrazione che ha ricevuto molti premi e riconoscimenti poiché si occupa di formazione professionale e inserimento lavorativo di richiedenti asilo e rifugiati dal Nord al Sud Italia, in settori come l’apicoltura e l’agricoltura biologica, in un lavoro di rete svolto con le associazioni di categoria.

Intanto a Lamezia Terme, è stato avviato lo scorso 5 febbraio il percorso di formazione professionalizzante in apicoltura e agricoltura biologica. La formazione coinvolge 77 richiedenti asilo e rifugiati, tra cui uomini adulti, donne e minori di oltre 20 diverse nazionalità, e prevede lezioni teoriche, pratica in campo – contemporaneamente ad Alessandria presso l’apiario urbano di Bee My Job, sono state effettuate visite ad aziende e alla Fiera apistica Apimell a Piacenza.

Non solo, da quest’anno sono stati attivati focus specifici sulla sicurezza sul lavoro, sui diritti e doveri del lavoratore e sugli usi e costumi necessari per meglio favorire l’integrazione sociale.

“Siamo nella fase di reclutamento e selezione delle aziende agricole, ora. Invitiamo tutti gli interessati ad ospitare un rifugiato a contattarci all’indirizzo Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. in modo che possa essere spiegato loro il carnet di servizi pensati dal progetto. Cerchiamo aziende che vogliano sperimentare un rapporto di lavoro con tirocinanti formati ma che siano anche pronte a farsi contaminare da culture provenienti da tutto il mondo”. Questo ultimo punto fa trasparire tutta la natura più intima del progetto che, prima ancora di pensare all’integrazione lavorativa, si preoccupa di promuovere una società accogliente.

“Siamo molto felici di poter sostenere questo progetto che rappresenta un altro tassello importante per rafforzare le opportunità di integrazione di richiedenti asilo e rifugiati” - ha dichiarato Carlotta Sami, Portavoce Unhcr per il Sud Europa, “la disponibilità delle aziende ad accogliere persone provenienti da progetti come Bee My Job è fondamentale per permettere alle persone in fuga di rendersi autonome e riappropriarsi del proprio futuro. Per questo motivo abbiamo creato un logo: Welcome. Working for refugee integration che intendiamo assegnare a quelle aziende che sosterranno i percorsi di inclusione dei rifugiati, dando loro la massima visibilità”.