Crotone. Polemica M5S-Lega, Cerrelli: “una persecuzione”, e leva i cartelli elettorali
Dopo la polemica innescata nei giorni scorsi dal Movimento 5 Stelle di Crotone, che aveva chiesto la rimozione dei banner esposti sopra la sede della Lega, Giancarlo Cerrelli, candidato alla Camera dei Deputati per il movimento di Matteo Salvini, ha deciso di mettere fine alla controversia levando i cartelli elettorali.
“Malgrado tutte le autorizzazioni concesse … più di due settimane fa dall’Ufficio elettorale di Crotone, dalla Prefettura, dal Comune e dall’Akrea, a seguito di una riunione tenutasi in Prefettura, in merito alle affissioni di banner elettorali” spiega lo stesso Cerrelli, al candidato è arrivata una comunicazione “che dà una definizione ancora più restrittiva sulle precedenti disposizioni, che con molta probabilità avevano creato incertezza sull’interpretazione”.
Alla luce di questi nuovi chiarimenti, che vietano l’esposizione di qualsiasi elemento riconducibile a campagna elettorale, “per quel che ci riguarda – annuncia il candidato - presso la nostra sede di segreteria e sede di partito, in ossequio e rispetto delle istituzioni e delle nuove regole, abbiamo rimosso i nostri banner”.
Cerrelli, però, sottolinea anche la propria trasparenza “come sempre – dice - ligio alle regole, secondo le linee accordate in precedenza dagli uffici competenti, e l’adeguamento alle recentissime disposizioni” sebbene, sottolinea ancora “consapevole che tutto ciò derivi da un atteggiamento persecutorio da parte del Movimento 5 stelle che, non avendo argomentazioni programmatiche e altri principi di forza su cui attaccare la politica di Giancarlo Cerrelli, si basa su un elemento formale che è un semplice banner, che in sé non può certo determinare la vittoria o meno del candidato”.
Per il candidato del centrodestra, dunque, si tratterebbe “di una persecuzione di tipo amministrativo, a quanto pare rivolta esclusivamente al candidato … e non ad altri, propiziata dal Movimento 5 stelle. Azioni inutili, sterili, che – conclude Cerrelli - non giovano certo al confronto politico, ma sono frutto dell’arroganza e del mero giustizialismo che il Movimento 5 stelle ha nel suo Dna”.