Terzo settore, verso la modifica della norma sulla compartecipazione
Modificare la norma vigente sulla compartecipazione degli utenti alle rette per i servizi socio assistenziali, fissando criteri equi legati al reddito Isee familiare e definendo una franchigia minima di 6 mila euro al di sotto della quale non è prevista alcuna partecipazione da parte del soggetto privato. È il tema dell’incontro svoltosi questo pomeriggio alla Regione. Il presidente Mario Oliverio ha presieduto un incontro con il Forum del terzo settore. Presenti alla riunione la dirigente del settore politiche sociali Rosalba Barone e i rappresentanti di Legacoop, Aris, Uneba, Confapi e Anaste.
Un altro tema battuto è stato quello di eliminare la compartecipazione per alcune categorie di utenti che necessitano dell’intervento dei servizi sociali quali minori e donne vittime di violenza, donne gestanti e/o con figli. Altro punto sul tavolo della discussione ha riguardato la tempistica dell’applicazione della nuova retta che dovrà avvenire in seguito all’adeguamento dal personale entro il 30 giugno prossimo.
Il presidente Oliverio ha comunque rimarcato la necessità di provvedere nei tempi stabiliti, entro cioè il 31 dicembre 2018, anche all’adattamento strutturale “altrimenti – ha detto - si procederà alla revoca dell’accreditamento. L’obiettivo della riforma – ha aggiunto – è di innalzare il livello della qualità dell’intero sistema dei servizi socio assistenziali erogati avvalendosi di personale qualificato e di una pianta organica adeguata”.
Per la completa attuazione della riforma ci si è trovati d’accordo sulla necessità di una fase di accompagnamento dei Comuni. anche attraverso la formazione del personale degli uffici di piano comunali, e il presidente ha proposto la predisposizione di un progetto governato dalla Regione che sostenga tale percorso di qualificazione “Per arrivare – ha specificato – ad una programmazione unica in tema di politiche sociali sulla base di un’adeguata lettura dei bisogni reali”.
Durante l’incontro si è inoltre deciso che per le ristrutturazioni delle strutture private per minori, per disabili e per anziani autosufficienti i Dipartimenti regionali programmazione e lavoro dovranno predisporre un bando pubblico, condiviso con il Terzo settore, utilizzando fondi comunitari Fesr. La Regione ha già pubblicato due avvisi social housing, uno relativo alla rifacimento di strutture socio assistenziali pubbliche, l’altro per la ristrutturazione di sedi per anziani non autosufficienti