Appalti “condizionati” sulla Ss 106, scatta la confisca per l’imprenditore Frascà
Dopo il sequestro intervenuto nel 2016, è scattata ieri la confisca dei beni riconducibili a Domenico Frascà, 56enne di Roccella Jonica, e del suo nucleo familiare.
I sigilli stati apposti a un patrimonio stimato in circa 12 milioni di euro e composto da un’imponente villa da undici vani, con annesso garage; quattro terreni nell’agro di Roccella; tre società edili; altrettanti veicoli industriali e una moto; oltre a svariati rapporti bancari, titoli obbligazionari, polizze assicurative.
Frascà, imprenditore nel settore dell’edilizia, è considerato dagli inquirenti come contiguo alla ‘ndrangheta, in particolare alla “cosca Mazzaferro” di Gioiosa Jonica.
Il 56enne fu coinvolto nell’operazione “Crimine”, a seguito della quale fu condannato a due anni di reclusione per illecita concorrenza aggravata dal metodo mafioso: secondo l’accusa, in concorso con altri avrebbe tentato di controllare e condizionare dei lavori relativi all’esecuzione dell’appalto per la realizzazione del tratto della Statale 106 a Marina di Gioiosa Jonica, “sulla base - affermano gli inquirenti - di una logica spartitoria dettata dagli equilibri mafiosi esistenti nel territorio sito del cantiere”.
Con l’operazione Crimine, si sarebbe delineato, e bene, il forte condizionamento esercitato dalle cosche Aquino e Mazzaferro sui lavori della 106 attraverso l’imposizione alla Gioiosa Scarl, aggiudicataria dell’appalto, di imprese ritenute “di riferimento”. Tra queste la Tra-Edil Frascà Srl, riconducibile a Frascà, subentrata ad un’altra ditta dopo due danneggiamenti subiti dalla Gioiosa Scarl.
Il provvedimento di oggi rappresenta l’esito conclusivo di una proposta avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia sulla base delle risultanze investigative patrimoniali eseguite dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Calabria, che avrebbero consentito di portare alla luce delle presunte accumulazioni patrimoniali illecite dell’imprenditore. Il Tutto i beni colpiti saranno immessi nella disponibilità dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.