I liberi muratori di Reggio celebrano la Giornata della Fierezza Massonica
Il Grande Oriente ha aperto al pubblico le porte della Casa dei liberi muratori di Reggio Calabria.
Circa 300 visitatori hanno partecipato alla celebrazione della giornata della” Fierezza Massonica” ai quali è stato donato il libro: ‘Massofobia. L’antimafia dell’inquisizione’ del Gran Maestro Stefano Bisi. Un’occasione, dunque, per far conoscere l’Istituzione, ma anche per rispondere ai tanti pregiudizi e attacchi nei confronti del Grande Oriente d’Italia.
Alla presenza delle maggiori autorità massoniche della città di Reggio Calabria, i Gran Maestri onorari Ugo Bellantoni e Antonio Perfetti hanno spiegato e sottolineato nei loro interventi che: “dobbiamo far sì che la Giornata della Fierezza Massonica – diventi una costante per il Grande Oriente d’Italia e sia l’occasione per esaltare il comune senso d’appartenenza alla più alta forma di Fratellanza creata per lo sviluppo e la grandezza dell’Uomo”.
E si è scelta questa data non a caso, poichè proprio il primo marzo di un anno fa, ci fu il triste episodio della visita dei finanzieri dello Scico nella sede del Vascello, disposta dalla Commissione Antimafia. La perquisizione durò 15 ore e al termine vennero sequestrati gli elenchi dei Fratelli della Calabria e della Sicilia.
Un atto contro il quale il Grande Oriente ha promosso un’azione legale su cui adesso dovrà pronunciarsi la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che non ha fermato l’opera dei Liberi Muratori che, fedeli ai principi di Libertà, Fratellanza ed Uguaglianza e forti dei loro immensi valori iniziatici, sono andati avanti con forza e vigore, portando avanti anche importanti azioni di Solidarietà (a Reggio Calabria ha permesso alla squadra del Basket in carrozzina con un sostanzioso contributo l’iscrizione al campionato di serie B nazionale.
Sempre i Gran Maestri hanno voluto sottolineare che dall’analisi della Commissione Antimafia sugli elenchi sequestrati è emerso che “in 27 anni su oltre ventitremila iscritti al Grande Oriente d’Italia (inclusi bussanti, espulsi e sospesi), 122 sarebbero rimasti coinvolti, ma non si precisa con quale imputazione, in processi avente per oggetto reati di mafia – scrive il Gran Maestro Stefano Bisi nel libro “Massofobia: l’antimafia dell’inquisizione, ma che la gran parte di essi è stato prosciolto o assolto. In sei sarebbero stati condannati (due di questi bussanti, cioè hanno chiesto di entrare nell’Istituzione ma sono stati lasciati alla porta; uno è stato sospeso e un altro depennato già nel 2005 perché iscrittosi a un’altra comunione massonica). Numeri irrilevanti…”.
“Non siamo criminali, tutti possono avvicinarsi a una loggia, a patto che siano uomini liberi e con il certificato penale pulito”. Ecco perché abbiamo voluto invitare tutti a comprendere chi siamo, cosa facciamo e dove e sempre all’insegna della massima trasparenza. Noi siamo qui, non ci nascondiamo, venite a conoscerci: siamo persone che ossequiano le leggi e che non hanno nemici. Sembrerebbe anzi che l’indagine della Commissione Antimafia abbia prodotto più pubblicità e notorietà al Grande Oriente d’Italia che altro, oltre i soldi spesi per questa indagine”.
A qualche visitatore è stato chiesto, come mai fossero presenti e cosa cercassero; le risposte sono state molteplici ma le ricorrenti sono state: “sono interessato. E' un mondo che non conosciamo, che ci affascina, un po' chiuso. Vorremmo saperne di più”.