Don Ciotti contro la Massoneria, il Goi: parole offensive, non ci accosti alle mafie

Calabria Attualità

Le parole di don Luigi Ciotti lanciate dal palco di Locri martedì scorso, nel corso della Giornata in memoria delle vittime di mafia, “hanno profondamente offeso e indignato” migliaia di appartenenti alla loggia del Grande Oriente d’Italia, “persone perbene che nulla hanno a che fare con le mafie” che il fondatore di Libera avrebbe associato, appunto, alla Massoneria.

Il disappunto arriva direttamente da Stefano Bisi, Gran Maestro del Goi, che non ci sta nel veder collegare i “liberi muratorialla ‘ndrangheta, alla corruzione e all’illegalità, cosa che, commenta Bisi, “mi ha personalmente ferito come uomo e come massone del Grande Oriente d’Italia, Istituzione e scuola etica-iniziatica la cui storia e i cui meriti per l’affermazione della Libertà, dei diritti dell’Uomo, la nascita dello Stato Italiano e della Repubblica sono state ampiamente riconosciute e vivono nei valori e nella grande ed alta considerazione di tanti Italiani non tutti appartenenti alla Libera Muratoria che lei (Don Ciotti, ndr.) ha messo sui roghi della più odiosa inquisizione”.

Ci va giù duro, poi, il gran maestro che accusa il leader di Libera di “un populismo di facile presa” con cui avrebbe “arringato la folla - prosegue - ed attaccato gli appartenenti alla Libera Muratoria come delle persone che non fanno parte della categoria buona del Paese ma della componente cattiva, secondo quella che è la sua idea profondamente e vergognosamente sbagliata - incalza - degli ideali e dei principi filantropici e umanitari portati avanti da 300 anni dai massoni in tutto il mondo”.

Bisi di dice poi dispiaciuto e deluso che Don Ciotti, personalità definita di “calibro”, si sia messo “in prima fila fra i tanti, facili opportunisti e professionisti dell’Antimafia e che inneggi pure lei alla caccia alle streghe che qualcuno ha voluto forzosamente mettere in atto e che qualche altro utilizza e sbandiera come paladino della più totale legalità. Sono deluso - prosegue - perché un simile affronto alla dignità ed alla lealtà di tanti uomini che affermano i principi di Libertà-Uguaglianza-Fratellanza sia venuto da un prete, cioè da chi dovrebbe unire gli uomini, anche se hanno visioni diverse o divergenti, non soltanto per la sua missione spirituale”.

Secondo il numero uno di Palazzo Giustiniani, dunque, le parole del fondatore di Libera avrebbero “diviso”, scavando un “solco profondo fra italiani e italiani, fra calabresi della stessa generosa e martoriata terra, di un Sud di cui è facile parlare sempre male senza poi risolvere i problemi di quella terra. In base al suo pregiudizievole assunto - rincara il Gran Maestro - chi è massone non può rientrare nella folta schiera degli angeli che lei ha iscritto di diritto nel suo personale libro della purezza assoluta e della vera ed insindacabile Legalità, condannando a destra ed a manca chi fa parte di una nobile associazione di uomini liberi e che, il sottoscritto lo ha dichiarato pubblicamente all’Antimafia, sono pronti a dare la vita per la cattura del superlatitante Matteo Messina Denaro. Come sono pronti a combattere da sempre contro la malavita organizzata”.

Bisi sottolinea che gli appartenenti alla massoneria italiana sono “uomini che hanno un’alta considerazione di tutti gli altri uomini e che ascoltano e aiutano il loro prossimo”. Tra queste attività meritevoli il Goi ricorda gli asili con pasti caldi e cure dentistiche ai bisognosi e agli indigenti, come anche la solidarietà fatta “generosamente” non “per coprire le nefandezze”, dice, ma “perché i liberi muratori sono uomini di pensiero e di cuore. Che regalano le tende per dormire ai giovani operai africani che lavorano la terra a Campobello di Mazara e la luce per illuminare il campo di calcio dei ragazzi terremotati di Norcia”.

Per tutto ciò, il Gran Maestro sottolinea dunque di non potere permettere “a nessuno di offendere la nostra dignità usando un linguaggio e dei luoghi comuni che sono opposti a quella che dentro e fuori i Templi è la nostra sublime Opera. E, siccome, pur offesi nell’animo, non portiamo rancore nei confronti di nessuno e siamo convinti che anche il più acerrimo avversario può redimersi” arriva l’invito a Don Ciotti per un incontro. L’occasione è quella di domani, venerdì 24 marzo, per la cerimonia delle Fosse Ardeatine dove saranno ricordati i morti dell’eccidio nazista fra cui vennero barbaramente uccisi anche diciannove massoni.

L’invito di Bisi al leader di Libera è quello di sfilare insieme contro la malavita organizzata, “che - afferma il Gran Maestro del Goi - non deve avere bandiere, colori, coalizioni ma essere un monito costante di tutti i liberi cittadini italiani. Fra i quali ci sono certamente anche i fratelli del Grande Oriente d’Italia”.