Fli. Calabria terra amara
Puntualmente, al verificarsi di determinati eventi la Calabria o meglio la rappresentanza Parlamentare Calabrese si interroga su ciò che sta avvenendo ed è veramente deludente, constatare come i nostri rappresentanti siano cosi bravi e pronti a sminuire gli eventi ,quasi a giustificare il tutto con la solita frase preconfezionata dei cosi detti “casi isolati”; Non possiamo continuare a vivere in una regione dove chi è tenuto a rappresentare il popolo calabrese continua a non voler aprire gli occhi o forse è meglio dire non vuole ammettere che la nostra Regione è stretta in una morsa che da decenni stringe e soffoca questa terra, e no! Noi ci siamo stancati di chi si fregia del titolo onorifico di Senatore o Onorevole e continua a sparare ipocrisie, ci siamo stancati di continuare a sentire le cantilene piene di belli e buoni propositi, ci siamo stancati di sentire e dare sempre la colpa alla 'ndrangheta sempre, oggi abbiamo visto attraverso i Tg che non è la 'ndrangheta che cerca, ma forse i politici, ed allora, è arrivato il momento che ognuno faccia un serio esame di coscienza,anziché contrastare l’iniziativa dell’On Angela Napoli che chiede al Premier di verificare se esistono i presupposti per procedere allo scioglimento del Consiglio Regionale per infiltrazione mafiosa, tale iniziativa non deve essere interpretata come un cospirare contro la Calabria ,tutt’altro ,se ciò si avverasse forse potremmo ripartire seguendo una strada diversa, quello di intendere la politica come una missione per il bene di questa terra, per il futuro di tutti noi,non possiamo continuare ad accettare una classe politica inerme, incapace a difendere gli interessi della Calabria e gli esempi che si possono fare sono tanti, i senatori e deputati del PDL cosa fanno a Roma per la Calabria? Hanno forse chiesto al Premier lo sblocco dei FONDI FAS tanto annunciati ma nei fatti ancora non si vede nulla …. l’appello che vogliamo dare ai calabresi è quello di bocciare categoricamente alle prossime tornate elettorali i cognomi che si stanno rendendo complici dell’abbandono della Calabria a se stessa. Il nostro è un grido che sarà certamente udito dalla nostra gente che alle prossime consultazioni sapranno dare una sonora sconfitta a tutti gli ipocriti che vestono i panni dei salvatori della “Calabria”.