Operazione Jonny, Ferrara: “portate alla luce le criticità denunciate dal M5S”
“I 108 rinvii a giudizio chiesti alla chiusura delle indagini dell'operazione Jonny dimostrano quanto potrebbe essere estesa la longa manus della criminalità organizzata sul business migranti”. È quanto afferma Laura Ferrara, eurodeputata del MoVimento 5 Stelle all'indomani della richiesta da parte della Dda di Catanzaro del rinvio a giudizio per gli indagati nella maxi inchiesta che vede coinvolti fra gli altri anche l’ex governatore della Misericordia di Isola e della Confraternita Interregionale della Calabria e Basilicata Leonardo Sacco ed il parroco del paese don Edoardo Scordio.
“Conosco bene le ombre, le anomalie e le criticità che caratterizzavano la gestione del Cara di Isola Capo Rizzuto da parte delle Misericordie - continua la Ferrara – la mia prima visita nel centro risale al 2014, oltre alle condizioni miserabili in cui vivevano gli oltre 1500 ospiti, rilevai immediatamente l'assoluta mancanza di trasparenza sui contratti e le convenzioni, difficili da reperire anche dopo espresse richieste alla Prefettura. Condizioni che mi spinsero a presentare un esposto alla Procura di Catanzaro oltre ad essere oggetto di diverse inchieste giornalistiche.
“Viste le dimensioni del Cara di Crotone, uno dei più grandi d'Europa, era molto alto il rischio che la 'ndrangheta vi mettesse sopra le mani. Alla luce dei fatti fin qui emersi le azioni della criminalità organizzata avrebbero aggirato verifiche e controlli da parte delle autorità per quanto riguarda la gestione dei fondi e il rispetto della dignità degli ospiti. Durante la mia ispezione - continua la parlamentare europea – chiesi diverse delucidazioni sulla gestione dei fondi che il gestore del Centro riceveva dal Ministero dell’Interno, con particolare riferimento a quelli destinati al “Pocket Money” ovvero al pagamento delle due euro e cinquanta giornaliero cui ogni ospite avrebbe avuto diritto.
“Il meccanismo, così come ci spiegarono, assomigliava molto al gioco delle tre carte e cioè, l’ente gestore forniva un credito di cinque euro ogni due giorni, credito che gli ospiti potevano spendere solo all’interno del centro. Inoltre fu difficilissimo reperire copia della convenzione stipulata con il Ministero, non risultava nessuna copia in possesso della Misericordia, nessuna copia in formato digitale, nessun file caricato nella sezione ‘amministrazione trasparente’ del sito della Prefettura di Crotone. Oggi il sistema è venuto finalmente a galla – conclude Ferrara - e mi auguro sia stato scardinato definitivamente”.