Uomo ferito a colpi d’arma. Arrestato Leo Morabito, in casa anche un bunker
I Carabinieri di Reggio Calabria, con il supporto dello Squadrone Cacciatori, hanno tratto in arresto Leo Morabito, detto “scassaporte”, 68enne di Africo Nuovo, eseguendo a suo carico un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 21 marzo scorso, per tentata estorsione aggravata, lesioni personali pluriaggravate in concorso, detenzione e porto illegale di arma da fuoco aggravato.
Il provvedimento scaturisce dalle indagini avviate dai militari di Bianco, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo, dopo il ferimento a colpi d’arma da fuoco dell’ingegnere Francesco Lucà, avvenuto nel pomeriggio del 19 ottobre 2016 nelle campagne di Contrada San Giorgio, a Bianco.
Morabito, spiegano gli investigatori, da giovane era specializzato nello sfondare porte e finestre, per cui si sarebbe guadagnato l’appellativo di “scassaporte”; successivamente sarebbe divenuto un elemento di spicco dell’omonima cosca di Africo ed è stato condannato nell’ambito dell’operazione “Tuareg” (del 1998) a 8 anni di reclusione per associazione mafiosa ed altri reati.
Da tempo il 68enne avrebbe iniziato a rivendicare la proprietà di un terreno della famiglia Lucà, in Contrada San Giorgio, ai confini con Africo Nuovo, adottando delle tipiche modalità mafiose, impossessandosene e addirittura recintandolo per poterne usufruire in modo esclusivo.
Nel momento in cui Francesco Lucà ha deciso di recarsi sul proprio fondo, per ripristinarne le condizioni originarie ed utilizzarlo secondo diritto, ne sarebbe scaturita una reazione violenta, conclusasi col ferimento dell’ingegnere mentre stava lavorando sul terreno, a bordo di un trattore.
Le indagini, condotte in un clima di profonda omertà e reticenza - fanno notare gli inquirenti – avrebbero consentito di ricostruire con esattezza ogni passaggio della presunta vicenda estorsiva, portando ad identificare Morabito come il mandante del gruppo di fuoco - i cui componenti non sono stati ancora identificati - che ferì all’addome e ad una gamba Lucà.
Nell’abitazione di Morabito, durante la perquisizione, è stato ritrovato anche un bunker su cui sono in corso accertamenti. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, “scassaporte” è stato condotto nella Casa Circondariale di Reggio Calabria “G. Panzera”.