Blitz dei Ros in Brasile, catturati i narcos latitanti Morabito e Pasquino
Sono stati rintracciati e catturati in Brasile, in particolare a Joao Pessoa, due narcotrafficanti italiani, inseriti rispettivamente tra i latitanti più pericolosi inseriti negli elenchi di massima pericolosità del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno.
Si tratta di Rocco Morabito, di Africo, e Vincenzo Pasquino, torinese. Quanto all’arresto di Morabito, rilevante è stato il contributo informativo fornito agli investigatori dalle autorità uruguaiane.
Il ricercato, meglio noto come ‘u Tamunga, era infatti evaso dal carcere di Montevideo nel 2019 (QUI) nel quale era ristretto dal 2017, quando venne arrestato dai carabinieri e dalla polizia uruguaiana a Punta dell’Este (QUI) e dopo ben 23 anni in cui si era dato alla macchia.
Appena 25enne era andato via dalla Calabria, dall’Aspromonte, alla volta di Milano, dove entrò nel giro dei giovani rampanti del centro per curare lo spaccio di cocaina. Secondo gli investigatori avrebbe avuto molti rapporti d'affari con il Sudamerica.
La cattura di Morabito e Pasquino è avvenuta nella serata di ieri da parte dei carabinieri del Ros insieme al personale del Gruppo di Locri, dei Comandi provinciali di Reggio Calabria e Torino, del progetto Ican, il Servizio centrale di cooperazione di polizia, ma anche della polizia federale brasiliana.
L’attività - svolta in sinergia tra i reparti dell’Arma e il collaterale brasiliano, con il supporto dell’Fbi e della Dea statunitensi, è stata coordinata dalle Procure Distrettuali della città dello Stretto e del capoluogo piemontese con l’ausilio della Direzione Generale Affari Internazionali e Cooperazione Giudiziaria del Ministero della Giustizia italiano e del dipartimento di giustizia statunitense.