“Beccato” in auto con due autostoppiste belga. Finisce la latitanza del figlio del Tiradrittu
Era scappato lo scorso 22 maggio, quanto era sottoposto alla sorveglianza speciale con l’obbligo di soggiorno nel comune di Livorno e quello di presentazione di tre giorni alla questura in quanto considerato soggetto pericoloso per la collettività.
Ma Giovanni Morabito, 49 anni, figlio di Giuseppe, detto il “Tiradrittu” e ritenuto capo della ‘ndrina Morabito, una delle più potenti famiglie malavitose della Calabria, originaria di Africo, nella Locride, è stato catturato dalla polizia a Migliarino, in provincia di Pisa.
L’auto su cui viaggiava è stata intercettata dagli agenti a Tirrenia ed è stata seguita fino a Migliarino dove è stata fermata.
Morabito avrebbe consegnato ai poliziotti documenti falsi, una carta di identità con le stesse generalità finte per il cui utilizzo era stato già condannato in passato.
Riconosciuto dai poliziotti, il ricercato è stato accompagnato in questura, a Pisa e, dopo il fotosegnalamento di rito, è stato portato in carcere dove dovrà scontare la pena residua complessiva di 5 anni e 6 giorni di reclusione per condanne relative a numerosi reati, tra i quali il possesso proprio di documenti falsi, la tentata truffa in concorso e aggravata, recidiva, la simulazione di reato, la violazione degli obblighi della sorveglianza.
Quando è stata fermata la vettura condotta dal 49enne, a bordo viaggiavano anche due avvenenti turiste belga, che avevano chiesto allo un passaggio da Pisa a Viareggio, ignare di chi fosse il personaggio che le stava accompagnando.
Giovanni Morabito ha numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio, la persona, associazione a delinquere di stampo mafioso.
Il provvedimento di arresto è stato emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Firenze ed è stato eseguito ieri sotto il coordinamento della Procura Distrettuale di Firenze e della Procura di Livorno.