Pasqua. Radicali Italiani in visita ai detenuti
La mattina di Pasqua entreranno nel carcere di Vibo Valentia, Giuseppe Candido membro del comitato nazionale di Radicali Italiani e Rocco Ruffa segretario dell'associazione radicale nonviolenta calabrese "Abolire la miseria - 19 maggio. Insieme a loro ci saranno Cesare Russo ed Ernesto Mauro militanti del Partito Radicale Nonviolento.
“Quando c'eravamo stati un anno fa - prosegue la nota stampa - con il digiuno a staffetta chiedevamo conta forza della nonviolenza e amore per la verità, ai politici calabresi, di approvare la legge istitutiva del Garante regionale dei diritti delle persone private della libertà affinché, anche nella nostra Regione, vi fosse questa importante figura di garanzia, terza rispetto all'amministrazione giudiziaria e penitenziaria oltreché indipendente dalla politica. Finalmente a gennaio è stata approvata e per questo non molliamo. Anzi, ricordiamo che l'assenza del Garante dei detenuti in Calabria è aggravata dalla assenza contemporanea di un'altra figura di garanzia molto importante per tutti i cittadini, migranti e detenuti compresi: il garante regionale per la Salute. Una figura istituita, nella nostra Regione, dal 2008 con la legge regionale n°22, ma che da allora non è mai stata nominata”.
All'articolo 1 della norma si legge 22 del 10/7/200 si capisce che "è istituito presso il Consiglio regionale della Calabria l’Ufficio del Garante della Salute cui è attribuito il compito di verificare la piena attuazione nel territorio regionale dei diritti di tutte le persone, di ogni colore, religione, cultura ed etnia, compresi i detenuti, in materia di assistenza sanitaria e socio-sanitaria", ma poi scopri che, da oltre undici anni, un garante per la salute in Calabria non è mai stato nominato. E ciò nonostante la stessa legge prevedesse che, qualora fossero "decorsi centottanta giorni dalla entrata in vigore della stessa" senza che il Consiglio regionale avesse provveduto alla nomina del Garante, "a norma dell’art. 4, vi provvede il presidente del Consiglio regionale con decreto".
“Una legge dimenticata, inattuata. E quando sono le istituzioni a non rispettare ed attuare le proprie stesse leggi significa che a venire meno è lo Stato di diritto. Manca da oltre undici anni, anche il Garante dei diritti dei detenuti - finalmente istituito a gennaio dopo tre anni di iter legislativo – non vorremmo che si debba aspettare così tanto tempo per individuare la figura e nominarla. Per questo – chiosa -come ci ha insegnato negli anni Marco Pannella, noi non molliamo la lotta nonviolenta per chiedere la nomina del garante dei detenuti e affermare lo Stato di diritto anche nella nostra Regione”.