Sanità. Rinascita Lamezia lancia una petizione per lo sblocco del turnover
A distanza di tre anni dalla istanza lanciata da Francesco Mendicino il rappresentante di Rinascita Lamezia ripropone oggi una petizione popolare indirizzata alla seconda carica dello Stato, per perorare la causa dello sblocco del turnover negli ospedali calabresi, nella speranza che il nosocomio di Lamezia Terme “possa fare il pieno di figure mediche ed infermieristiche”.
“La storia insegna, – spiega lo stesso Mendicino - l’ultima volta mi sono affacciato al mondo sociale con la petizione a favore dei reparti di Neonatologia, T.I.N. e Centro Trasfusionale, ho potuto constatare e provare sulla mia pelle i diversi attriti che si manifestano quando un normale cittadino si attiva per la propria terra, tutte le associazioni, i partiti e movimenti iniziano a saltare come cavallette non per andare fino in fondo per portare a casa il risultato, ma al contrario si attivano per creare confusione”.
Forte della conoscenza maturata dopo tutte queste dinamiche, e dicendosi ora cosciente "del quadro “di astio cittadino-politico”, il rappresentate di RL intende, a duo dire, “arginare i soliti ignoti che puntualmente fanno saltare e distruggono ogni iniziativa di qualsiasi genere e natura, per il proprio macabro ego, che penalizza tutta la Piana Lametina. Cercherò tra le forze sane e propositive della Piana – ribadisce - di organizzare una riunione per elaborare un piano strategico e di controllo al fine che l’ospedale possa servire la cittadinanza con decoro, senza andare a vessare ulteriormente gli operatori medici oberati di lavoro”.
“Con tale riunione – prosegue - mediante un reperimento dati statistici del Pronto Soccorso, si vaglierà anche una potenziale strategia a supporto del Pronto Soccorso, nei giorni che va in collasso per l’eccessivo numero di emergenze”.
“Durante la riunione – aggiunge Mendicino - si prenderanno a spot dei reparti per constatarne la propria salute in termine di organico, e del reparto T.I.N. che tengo particolarmente a cuore, per le emozioni che mi hanno trasmesso migliaia di mamme nel periodo della petizione, raccontandomi le proprie storie che sono state divulgate pubblicamente, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica a tutelare le madri ed i nascituri che meritano tutto il rispetto, perché – conclude - sono esseri totalmente indifesi e non devono essere assolutamente loro a pagare per responsabilità di gestione e della politica”.