Tdm Lamezia, al Cup dell’ospedale utenti in attesa e totem in “pennichella”
Un disagio per gli utenti che usufruiscono quotidianamente dei servizi del Cup dell’ospedale di Lamezia Terme e su cui è voluto intervenire, anche per esperienza diretta, Fiore Isabella, responsabile del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva della città della Piana.
“Alle 14:55 – spiega infatti Isabella - davanti al Cup del Giovanni Paolo Secondo c'ero io in carne ed ossa. Circa una trentina di utenti, alcuni addossati al totem che alle ore 15:00 avrebbe aperto i battenti, mi avvisavano che per poter estrarre il numerino dal totem, al momento dormiente, senza scavalcare nessuno avrei dovuto accodarmi all'ultimo arrivato. Cosa non semplice, ovviamente”.
“Ci ho comunque provato ma - aggiunge - con risultati, e non poteva essere diversamente, del tutto scadenti. Ho chiesto se esisteva quella lista cartacea su cui, bene o male, l'utente arrivato prima confidava, giusto per non essere scavalcato dal furbo che arrivava dopo. Mi toglieva ogni dubbio l'avviso agli utenti affisso alla vicina parete che recita così: “è severamente vietato produrre liste cartacee per poter ottenere un diritto di priorità all'apertura del totem elimina code. Si prega cortesemente di aspettare esclusivamente la apertura ufficiale del totem elimina code per prendere il proprio numero. Si rammenta altresì che il numero è strettamente personale e non cedibile per nessun motivo ad altri utenti presenti in sala”.
“L’avviso, dotato degli appositi loghi ma sprovvisto della firma dell'estensore - prosegue nel suo racconto il responsabile del TdM, - mi rinfrancava dall'iniziale disorientamento e mi induceva, però, a bussare alla porta di accesso agli sportelli; mi apriva un operatore che con modi cortesi, alla mia richiesta di conoscere le ragioni del totem posto in stand by, mi informava che la gestione del totem non era di loro competenza. Pertanto, per avere contezza del responsabile della gestione del totem e dell'identità dell'estensore del sopra richiamato avviso mi rivolgo ai Direttori Sanitari e amministrativi e al responsabile del Cup dell'Ospedale di Lamezia Terme”.
A questi chiede quindi Isabella, “sempre con spirito collaborativo: quale fatto ostativo impedisce di tenere ininterrottamente in funzione, e senza interruzioni, il totem oltre il tempo di attività antimeridiana dell'ufficio? Chi impedisce di utilizzare, per il controllo dell'uso corretto del totem, qualche operatore della vigilanza, la cui presenza, all'ingresso del CUP ed anche all'interno dello stanzone che ospita gli sportelli, è difficile da non notare? Come mai non ci si è resi conto che un avviso, per usare un eufemismo, impreciso e fuorviante e un totem spento non sono oggettivamente nelle condizioni di eliminare le code?”
Il responsabile di Cittadinanzattiva fa sapere infine di “attendere fiducioso di avere chiarimenti sugli interrogativi posti da chi è preposto a darli. Per intanto, in alternativa ai fogli volanti adibiti a liste cartace e per non disturbare le due ore e passa di pennichella del totem, suggerirei all'azienda di dotarsi della macchinetta manuale con i numerini regola code in uso anche dal salumiere”.