Vibo Marina. Il plesso Pristerà commemora le vittime del bombardamento aereo
Al 75° anniversario del bombardamento aereo di Vibo Marina, come ogni anno in collaborazione con l’Istituto comprensivo “A. Vespucci”, il 12 aprile alle 10.30 i ragazzi del plesso “Presterà” deporranno dei fiori primaverili sulla targa in marmo collocata nel 1993 e posta sul muro della Scuola per ricordare quell’evento e le tante giovani vittime.
Quel giorno le bombe sganciate dagli aerei avevano probabilmente come obiettivo punti strategici di Vibo Marina, come il porto e la stazione ferroviaria presidiata dai militari le cui perdite non furono rese note; si abbatterono ancor più sull’inerme piccolo campo sportivo all’epoca adiacente alla scuola “Presterà” - oggi nota come pinetina “12 aprile 1943” che speriamo sia sempre ben curata - e le fragili abitazioni vicine, provocando tanti feriti e 10 giovani vittime tra la popolazione civile: Annunziata Corso (anni 7) e le sorelline Rosaria e Lucia De Lorenzo (5 e 11 anni) che giocavano nel campo, Giovanna Lenza studentessa ginnasiale (14 anni), Rosina Sacco da poco sposata (anni 29), della famiglia Neri perdeva la vita la mamma Mariantonia Romano (33 anni) insieme ai suoi 4 figli Nicolina (10 anni), Vincenzo (7 anni), Anna (3 anni) e Franca (appena 7 mesi).
Quella terribile giornata, è stata più volte ricordata da testimoni diretti: don Domenico Costa, Domenico Satriani, Giuseppe Minorchio, Domenico Papandrea, Francesco Fedele, Giuseppe Lenza ed altri.
In particolare la Scuola “Presterà, è richiamata nel ricordo della maestra Angelina De Maria all’epoca insegnante di quel plesso.
“Negli anni ’40 – narra un appunto dell’insegnante - la scuola elementare Presterà, la sola a quel tempo presente, cominciava a non essere sufficiente alle esigenze di Vibo Marina; bisognava far venire a turno i ragazzi, al mattino o nel pomeriggio… Quel 12 aprile del ‘43 mi recai alla scuola Presterà nel pomeriggio; la calda giornata primaverile ci invogliò ad una passeggiata con tutta la scolaresca che, in fila e contenta superata la falegnameria Cianflone e la ferrovia del porto, giunse sulla bella grande spiaggia ove ci soffermammo con tante attività".
"Tornati quindi a scuola - prosegue il racconto - il tempo di dare i compiti per il giorno dopo, suonò la campanella seguita dai vivaci saluti dei ragazzi già ansiosi di rivedersi il giorno dopo… Uscita, andai allora a trovare la mia figlioccia “Tina Gatto” che abitava in una casa sul porto; affacciati al suo balcone guardavamo il mare, un piroscafo che entrava lentamente in porto; parlavamo serenamente di tante cose. All’improvviso rimanemmo spaventate ed impietrite; fu un tutt’uno, un rombo assordante e una fortissima detonazione e la terra che tremò tutta…"
"Percepimmo che qualcosa di terribile era successo; uscimmo di corsa sconcertate. Ricordo tanta polvere e fumo, odore acre, grida di dolore e di disperazione proveniente dal campo sportivo, persone che chiamavano i loro cari, case e baracche intorno distrutte, purtroppo tanti feriti e morti sotto le macerie…Qualcuno correva per prestare soccorsi tra cui il nostro parroco don Costa, altri fuggivano per paura. Molti danni riportava anche la nostra cara scuola Presterà, poco prima piena di scolari. Mentre scendeva la sera, tutto non era più come prima".