Amianto, Ona: giornata di confronto tra esperti e rappresentanti istituzionali
Una giornata dedicata al problema amianto, un confronto tra esperti e rappresentanti istituzionali che ha permesso di affrontare la tematica in tutte le sue sfaccettature. L’occasione è stata il convegno tenutosi martedì scorso dal titolo “Contaminazione ambientale da amianto: rischi per la salute, prevenzione e ruolo delle istituzioni”, in cui l’Ona Cosenza – comitato provinciale dell’Osservatorio Nazionale Amianto – ha fatto rete con altre realtà (tra cui Asp, Arpacal e Inail) dando vita a un appuntamento di alto spessore scientifico. A confermare l’importanza dell’evento, i numeri e l’interesse dimostrato dai presenti.
Moderati da Anna Giorno, responsabile degli Screening oncologici e del Registro tumori dell’Asp di Cosenza, al microfono si sono alternati medici e professionisti specializzati in questo ambito, che hanno messo in luce le implicazioni sanitarie della presenza di amianto nel nostro territorio e i suoi aspetti tecnici. La presenza di Mimmo Bevacqua, presidente della IV Commissione Ambiente della Regione Calabria, è stata lo spunto per affrontare anche l’aspetto istituzionale della lotta all’amianto, imprescindibile punto di partenza.
In merito allo stato del censimento dell’amianto, Alessandra Spadafora dell’ArpaCal, relazionando sui compiti istituzionali dell’Agenzia in ordine alla L. Reg.le 14/2011, ha evidenziato che, al contrario del passo avanti effettuato in ordine alla mappatura dell’amianto naturale (oggetto di una sua pubblicazione scientifica), si registra la scarsa adesione dei comuni all’obbligo del censimento mediante autonotifica.
Nel suo intervento il coordinatore provinciale dell’Ona Cosenza, Giuseppe Infusini, ha insistito perché la Regione ottemperi ai suoi obblighi, illustrando gli innumerevoli ritardi che fino a oggi hanno caratterizzato l’attività regionale nel settore amianto e che hanno immobilizzato per troppi anni – a fronte di una legge nazionale di messa al bando risalente al 1992 – il percorso di decontaminazione delle nostre città.
Scarsa informazione, decisioni lente e una serie di scadenze puntualmente disattese hanno segnato un cammino non proprio virtuoso interrotto solo dalla recente emanazione del Piano Regionale Amianto Calabria, che però rappresenta solo un passo avanti e nient’affatto una soluzione definitiva al problema.
L’azione della Regione deve necessariamente passare attraverso il finanziamento delle bonifiche, non solo per gli edifici pubblici ma anche per i privati, impegno peraltro assunto proprio in sede di stesura del PRAC. Su questo aspetto Infusini ha affermato che “la Regione ha il dovere di dare seguito a quanto scritto nel Piano, in tempi decisamente più brevi di quelli che hanno caratterizzato finora la sua azione, e di trovare pertanto i fondi da mettere a disposizione per liberare finalmente i nostri luoghi di lavoro e di vita da questo pericoloso materiale”.
Infusini, a conclusione del suo intervento, ha posto l'attenzione sulla necessità che il C.O.R. Calabria, organismo regionale che raccoglie i dati sui mesoteliomi, diventi finalmente operativo nel suo ruolo di importante presidio epidemiologico e di prevenzione per tutta la Regione. Infatti la mancanza di risorse e di personale, circostanza confermata dall'intervento al convegno del suo responsabile scientifico dott. Federico Tallarigo, non consente al centro di individuare le circostanze di esposizione all'amianto in ambito professionale e ambientale nel territorio regionale.