Giovedì in Biblioteca: Daniele Castrizio apre un confronto sul mistero di Anticitera
Nell’ambito dei “Giovedì in Biblioteca” promossi dall’Associazione Culturale Anassilaos congiuntamente con il Comune di Reggio Calabria e la Biblioteca Pietro de Nava si terrà oggi, giovedì 26 aprile alle ore 16,45 presso la Villetta de Nava la conversazione del Prof. Daniele Castrizio, dell’Università di Messina, sul tema “Il <meccanismo> di Anticitera”, una sorta di computer del mondo antico molto in anticipo sui tempi, che può, essere a ragione considerato come uno dei misteri archeologici più affascinanti del 20^ secolo.
Tutto comincia nell’ottobre del 1900 allorquando un gruppo di pescatori di spugne scopre casualmente presso l’isola di Anticitera, in Grecia, il relitto di una nave che conteneva numerosi manufatti di bronzo e marmo, anfore e monete. Furono così riportate alla luce numerose statue e frammenti di esse tra le quali – per citare le opere più significative dal punto di vista artistico – una “Testa di Filosofo”, un “Lanciatore di disco” , un “efebo bronzeo”, un Eracle e molti altri manufatti. La nave, al cui interno si trovavano opere d’arte risalenti tra il IV e il I secolo a.C., secondo una prima ipotesi trasportava a Roma, nell’anno 86 a.C., una parte del bottino del generale romano Lucio Cornelio Silla. Ritrovamenti successivi (anfore, stoviglie e monete) risalenti fino al 50 a.C hanno più tardi indotto a ritenere che la nave oneraria affondata stesse facendo rotta verso Roma forse per arricchire il trionfo di Giulio Cesare. La scoperta più sensazionale e misteriosa avvenne comunque allorquando, ci si accorse che numerosi pezzi di bronzo presentavano iscrizioni e ruote dentate. A tale insieme, integrato da numerosi altri recenti ritrovamenti (2006), venne dato il nome di “Macchina” o “Meccanismo” di Anticitera oggi considerato come un calcolatore meccanico, un planetario mosso da ruote dentate che serviva a calcolare il sorgere del sole, gli equinozi, i mesi, le fasi lunari, le eclissi e i movimenti dei cinque pianeti al tempo conosciuti nonché le date dei giochi olimpici. Un “meccanismo” che, per quanto sofisticato, rientrerebbe nelle conoscenze scientifiche e tecniche dell’età ellenistica che era molto avanzata sia sul piano scientifico che su quello più propriamente tecnologico come dimostrato dal greco Erone, inventore della prima macchina a vapore e da Archimede che secondo Cicerone avrebbe inventato una macchina circolare con la quale si rappresentavano i movimenti del Sole, dei pianeti e della Luna, nonché delle sue fasi e delle eclissi.