Infortuni sul lavoro, in Calabria 710 denunce nel settore sanitario
Sono 710 su 10.103 denunce d’infortunio nel settore sanitario pervenute all’Anmil. Mentre nel settore Attività di commercio all’ingrosso e al dettaglio sono stati registrati 11 casi su 19 denunce d’infortunio mortale. È emerso nel rapporto annuale degli infortuni stilato dall’Anmil.
“Abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per dare voce alle storie delle centinaia di famiglie che soffrono per una perdita che poteva essere evitata – dichiara il Presidente Territoriale Anmil, Francesco Costantino, alla vigilia delle manifestazioni organizzate dall’Associazione per la Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro dedicata quest’anno al lavoro minorile e per la festa del 1 maggio – anche perché i dati sul fenomeno sono tutt’altro che confortanti”.
La lunga staffetta di eventi inizia sabato 28 aprile a Teramo, con un Convegno su “Infortuni sui luoghi di lavoro e organizzazione degli uffici giudiziari: situazioni, ipotesi e proposte”, avrà luogo nella Sala Polifunzionale della Provincia di Teramo (Via Vincenzo Comi, 11) con la partecipazione di numerosi esperti e autorità. Sempre a Teramo, domenica 29 aprile, oltre 5.000 persone provenienti da tutt’Italia hanno aderito alla II“Marcia Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro” che, replicando l’esperienza della prima edizione del 2012 ad Assisi, vuole contribuire a promuovere il valore della prevenzione degli infortuni sul lavoro partendo da Isola del Gran Sasso fino al Santuario di San Gabriele. Il tema scelto per la campagna d’informazione e prevenzione di quest’anno è quello del miglioramento delle condizioni di sicurezza e di salute dei giovani lavoratori e della lotta al lavoro minorile.
Nel corso dell’anno 2017 sono state ispezionate 160.347 imprese in tutto il paese, riscontrando 103.498 casi di irregolarità, pari al 65% del totale. Questi alcuni dei dati presentati dall’Ispettorato nazionale del lavoro nel Rapporto annuale sull’attività di vigilanza 2017. Delle 160.347 ispezioni, 122.240 hanno riguardato la vigilanza del lavoro, 24.291 la vigilanza previdenziale, 13.816 la vigilanza assicurativa.
In tutto il 2017 sono quindi risultate non in regola due aziende su tre. I lavoratori risultati irregolari sono stati 252.659 (+36% rispetto al 2016) di cui 48.073 quelli totalmente in nero. Le somme recuperate per contributi e premi evasi ammontano a 1,1 miliardi di euro. Per quanto riguarda in particolare la salute e la sicurezza sul lavoro sono 22.611 le aziende controllate dall’Ispettorato In gran parte nel settore edilizia dove sono risultate irregolari 17.580 aziende su 22.805 accessi definiti, ovvero il 77,1% del totale ( +3,5% rispetto al 2016) e riscontrate. 36.263 violazioni, di cui 28.364 penali e 7.899 amministrative.
Sono 9.899 le violazioni gravi e ostative al rilascio del Durc, 4.625 quelle per violazione dell’articolo 4 della L. n. 300/1970. In merito alle irregolarità nell’applicazione degli obblighi previsti dal Testo unico sicurezza sul lavoro (81/2008): il 55% delle violazioni ha interessato il mancato rispetto del Titolo IV – Cantieri temporanei o mobili; il 37% il Titolo I, l’8% violazioni degli obblighi derivanti da rischi specifici.
Nel dettaglio: 29% irregolarità nella prevenzione dai rischi di caduta dall’alto; 13% sorveglianza sanitaria; 12% formazione e informazione; 9% rischi elettrici; utilizzo di attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione collettivi ed individuali; 9% valutazione dei rischi e 7% violazioni di committenti e coordinatori. In tema Caporalato sono stati effettuati 7.265 controlli, riscontrando 5.222 lavoratori irregolari, 3.549 completamente in nero, 387 lavoratori sfruttati, 94 persone deferite all’Autorità Giudiziaria, 31 in stato di arresto. Inoltre su 3.317 cooperative ispezionate 1.826 sono risultate irregolari, con 16.838 lavoratori irregolari e 1.444 in nero.